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Cronaca

Assolto dopo le molestie alle impiegate, il giudice: "Pacca velocissima''

Bruno Fasciana ha spiegato la sentenza che scagiona il capoufficio accusato di avere toccato il sedere di una sua impiegata e il seno e le parti intime di un'altra

Da 24 ore se ne parla un po' ovunque. Ha fatto a suo modo "storia" la sentenza di assoluzione nei confronti dell'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate Palermo 1, Domenico Lipari, accusato di avere molestato due impiegate del suo ufficio "palpeggiandole". E adesso arrivano le motivazioni del collegio della seconda sezione del Tribunale. Il giudice Bruno Fasciana ha spiegato la sentenza nel corso di un'intervista per Tiscali.it.

"E' stata una pacca velocissima - ha spiegato il giudice -. Fermo restando che il gesto sia mortificante e deprecabile, va detto che perché ci sia violenza sessuale è necessario che il gesto abbia un contenuto libidinoso e che il gesto - pur deprecabile - sia fatto al fine di soddisfare le pulsioni dell'imputato. In questo caso - per il tipo di contatto che c'è stato con le due impiegate - abbiamo ritenuto che vi fosse il dubbio che non era un gesto libidinoso. E pertanto quando rimane un dubbio, noi giudici abbiamo il dovere giruridco e morale di assolvere".

Il capoufficio era accusato di avere toccato il sedere di una sua impiegata e il seno e le parti intime di un'altra (su La Stampa il caso è stato chiamato "Palp fiction"). Fasciana continua: "La pacca nel sedere è stata molto fugace, la mano non si è soffermata sul fondoschiena e non si può considerare un atto sessuale perchè si può fare anche per altre ragioni, anche per motivi pur deprecabili. La mano sul seno? Magari il direttore voleva affermare la sua posizione e il suo potere, tanto da permettersi delle confidenze nei confronti delle impiegate. Questo però è un fattore di valenza esclusivamente disciplinare".

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