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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Montepellegrino / Via Don Orione

Docenti richiamati dall’ex Provincia, al liceo Cassarà esplode la protesta

Venti professori e otto amministrativi, che non avevano accettato la proposta di passare all'amministrazione statale, dovranno lasciare la scuola a 3 mesi dalla fine delle lezioni. Studenti in corteo da via Don Orione a via Maqueda

Docenti spostati dalle aule agli uffici, al liceo linguistico Ninni Cassarà scoppia la protesta. Questa mattina centinaia di studenti si sono spostati in corteo dai via Don Orione, dove si trova l’istituto, fino alla sede dell’ex Provincia di via Maqueda. La manifestazione è nata dalla decisione di venti docenti e otto dipendenti amministrativi, che non avevano accettato la proposta di passare dall’amministrazione provinciale a quella statale. "Questa volta - spiega una studentessa della 3L, Silvia Guastella - avete colpito noi ragazzi, ci avete ferito moralmente e umanamente. Ci avete tolto punti di riferimento fondamentali. Ci avete tolto la motivazione e la fiducia".

La mossa, che arriva a tre mesi dalla fine delle lezioni, getta nello sconforto centinaia di studenti, che hanno contestato la "disponibilità" mostrata dal dirigente scolastico, che avrebbe firmato il protocollo d’intesa con l’ex Provincia. Una "accusa" respinta dalla preside Daniela Crimi, che anzi avrebbe sottolineato le difficoltà che si troverà a fronteggiare con quelle ventotto unità in meno. E per questa ragione ha chiesto l’intervento dell’Ufficio scolastico regionale e del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone.

Una situazione non gradita dai giovani liceali, fra i quali proprio Silvia Guastella, che ha affidato a una lettera le sue considerazioni: "Ci si rende conto di come tutto in Italia sia precario e una menzogna dalle piccole cose. Cacciare via 17 docenti (solo nella mia sede staccata di via Fattori), e snaturarli della loro professionalità, per me non può che essere un esempio lampante di malgoverno. Andando a colpire intere famiglie, studenti, docenti, che nell'istruzione, nella buona istruzione, ci credono ancora. Non ho parole, solo tanta rabbia, tanta delusione, ma soprattutto tanto sdegno".
 

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