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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Manca l'uomo che spegne le luci: e la piscina chiude

E' stata una settimana terribile quella che ha vissuto l'impianto comunale di viale del Fante. Apertura a singhiozzo e corsi di nuoto saltati. Poco personale al lavoro, i dipendenti sono contati e sono spuntate grane sulla questione straordinario

La piscina chiusa perché manca l’”addetto allo spegnimento delle luci”. È successo anche questo nell’impianto olimpico di viale del Fante. La struttura comunale non ha pace. Quella che sta per finire è stata una settimana assai complicata. Impianto aperto a singhiozzo, allenamenti interrotti sul più bello e corsi di nuoto saltati. Lo svolgimento delle attività nelle fasce serali, in questi giorni, è stato garantito poco e niente. Risultato: genitori inferociti e istruttori e allenatori sul piede di guerra. Manca la continuità. La causa? Il personale è insufficiente. Solo quattro tecnici specializzati. E come se non bastasse va ridiscussa la distribuzione degli straordinari. Tecnici e assistenti bagnanti sono così costretti a lunghe ore di straordinario fuori programma per garantire l’apertura dell’impianto e i servizi essenziali. Una situazione che ha indotto i dipendenti a minacciare lo sciopero.

Antonio Coglitore, presidente della storica società di pallanuoto, Waterpolo, attacca: “Bastano quattro persone per tenere sotto scacco un’intera piscina. La situazione è drammatica. Solo 4 tecnici che ruotano, che non sono disposti a fare straordinari. Basta che uno di loro sia in permesso, abbia un volta giorno di ferie, o malattia, per fare sballare gli orari della piscina. Così l’impianto chiude all’improvviso per i motivi più assurdi. Solo in questa struttura esistono figure come il tecnico pagato per spegnimento della luce o quello che addetto al riempimento delle acque”.

Le altre figure sono il caldaista e l’elettricista. I problemi affondano le radici in tempi più remoti. Sì, perché negli anni i dipendenti che sono andati in pensione non sono mai stati rimpiazzati. Così il personale è ridotto all’osso e spesso succede che organizzare il turnover degli straordinari è impossibile, perché bisogna sempre garantire all’interno dell’impianto la presenza contemporanea di assistenti bagnanti e tecnici specializzati. In questi giorni la piscina ha calato "le saracinesche" alle 16.30, con 6 ore di anticipo, oppure abbia improvvisato aperture a mezzogiorno. Il Comune ha deciso di dirottare in piscina due figure sottoutilizzate nelle altre aree. Così, con sei unità al lavoro, oggi le vasche sono tornate fruibili a pieno regime ma i problemi restano a galla. Anche perché sull’impianto pende sempre la mancata proroga del certificato di agibilità. La scadenza è stata fissata per il 31 dicembre. E i necessari lavori di adeguamento, al momento, sono fermi al palo.

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