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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Dipendente gay si sposa e l'Amat gli dà il congedo matrimoniale

Si tratta di una delle prime volte in Italia. Il protagonista della vicenda è Giuseppe Atanasio che da oltre 20 anni convive con Salvatore Migliore. La coppia è stata una delle prime a iscriversi al registro delle unioni civili

L'Amat ha concesso un congedo matrimoniale a un dipendente gay. Si tratta di una delle prime volte in Italia. Il protagonista della vicenda è Giuseppe Atanasio che da oltre 20 anni convive con Salvatore Migliore. (GUARDA L'INTERVISTA - VIDEO)

La coppia è stata una delle prime a iscriversi al registro delle unioni civili istituito a Palermo lo scorso giugno. I due si sono conosciuti nel lontano 1993 nella sede dell'Arcigay dove Atanasio faceva volontariato. L'uomo in realtà aveva chiesto all’azienda il congedo un anno fa. Ma per ottenerlo era necessario esibire un certificato di matrimonio. Così Atanasio si è rivolto all’Unar, l’ufficio nazionale anti discriminazioni razziali. Una volta ottenuto il congedo, è arrivata la lettera del rilascio dall’Amat di 15 giorni di congedo matrimoniale.

Un lungo e tortuoso cammino verso il riconoscimento dei diritti civili: "Ogni anno l'Italia paga una multa all'Unione europea - dice - per la mancata ratifica della legge sui matrimoni gay e le coppie di fatto e tra gli ultimi pareri favorevoli c'è la sentenza numero 4184 del 15 marzo 2012 della corte di Cassazione che garantisce il diritto a far valere un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata".

ORLANDO - “Sono rimasto piuttosto sorpreso per il grande clamore suscitato dal riconoscimento del congedo matrimoniale ad un dipendente dell’Amat". Lo afferma il sindaco Leoluca Orlando. "L’atteggiamento assunto nei confronti di Giuseppe Atanasio e del suo compagno Salvatore Migliore - osserva il sindaco - è la logica conseguenza della linea seguita dall'attuale giunta comunale, fin dalla istituzione del registro delle unioni civili. La richiesta del riconoscimento dei diritti civili da parte dei cittadini omosessuali ha sempre trovato nel Comune di Palermo orecchie attente e sicuramente si continuerà a procedere su questa strada, avendo come solo limite gli espliciti divieti di legge. Questo nella consapevolezza che il congedo matrimoniale è in fondo poca cosa rispetto ai tanti diritti negati da norme che i Comuni purtroppo non hanno il potere di cambiare”.

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