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Cronaca

Denuncia l’affitto corrisposto in nero Ora paga 84 euro per un casa in centro

Il racconto di un inquilino raccolto da "Repubblica". E' il secondo caso in Italia che sfrutta la legge: denunciando all'Agenzia delle entrate chi affitta evadendo si pagherà una quota simbolica ricavata dalla rendita catastale

Registrare un contratto di affitto con cifre inferiori rispetto a quanto realmente pagato dall’inquilino può riservare non poche sorprese per i proprietari. Secondo quanto si legge sul sito Repubblica.it, il locatario di un appartamento del centro, dopo aver denunciato all’Agenzia delle entrate il padrone di casa per aver registrato il contratto di locazione con una cifra dimezzata rispetto a quanto corrisposto, ha usufruito dei benefici previsti dal decreto legislativo 23/2001, ottenendo un nuovo contratto di soli 84 euro mensili a fronte dei 450 precedenti. Si tratta del secondo caso in Italia, il primo in Sicilia, da quando è entrata in vigore la legge.

“Pagavo 450 euro al mese - racconta l’inquilino a Repubblica.it - ed ero convinto di essere in regola. Ho scoperto per caso che la proprietaria aveva registrato un contratto di locazione da 2700 euro, cioè 225 euro al mese, esattamente la metà". Dopo aver chiesto spiegazioni al proprietario, la risposta è stata: “Le sembra giusto costringermi a pagare tutte queste tasse allo Stato?” Dopo essersi rivolto al sindacato degli inquilini dell’Ania, ha avviato la procedura di denuncia all’Agenzia delle entrate. “All'inizio avevo un po' di paura - spiega - ma nel giro di un mese la questione si è risolta”. I rapporti tra locatore e affittuario adesso non sono certo dei più idilliaci, “si parlano solo per raccomandate”, ma adesso l’inquilino ha un nuovo contratto, in regola, di soli 84 euro al mese per un appartamento di tre vani nel centro di Palermo.

La legge infatti, in caso di denuncia di contratti registrati con cifre fittizie o addirittura non registrati, ne prevede uno nuovo della durata di quattro anni -  più un opzione per altri quattro - con un canone d’affitto annuo pari soltanto al triplo del valore catastale dell’immobile, oltre all’adeguamento dal secondo anno del 75% della variazione Istat. Un maxisconto rispetto ai canoni di mercato, che nelle grandi città può portare anche al 90% di sconto dell’affitto. Un modo, quello previsto dalla legge, per scoraggiare l’evasione fiscale immobiliare, che secondo le stime riguarderebbe oltre 500mila contratti di unità immobiliari ad uso abitativo che sottraggono ogni anno allo Stato almeno un miliardo di euro di Irpef .

 

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