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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Cyberbullismo, a Carini piccoli studenti dicono no

Domani alle ore 10 presso il Castello di Carini i bambini della scuola Bambinopoli presenteranno "La Storia che Vorrei"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Si chiama "La Storia che Vorrei", il progetto realizzato con il finanziamento dell’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale, e lo scopo è quello di affrontare una tematica tanto attuale quanto discussa: il cyberbullismo. Domani, 1 giugno, alle ore 10 presso il Castello di Carini i bambini della scuola Bambinopoli presenteranno alla cittadinanza il lavoro che li ha visti protagonisti durante l'anno scolastico. Il progetto ha coinvolto attivamente circa 60 studenti, tra i 6 e i 10 anni, della scuola primaria Bambinopoli che hanno preso parte sin dall’inizio all’ideazione di una campagna contro il cyberbullismo, utilizzando una comunicazione a loro vicina: la storia, quale ad esempio quella di Instagram. "E' fondamentale- afferma Cetty Mannino, blogger del sito www.intreccio.eu, esperta in cyberbullismo- educare i bambini all'utilizzo corretto e propositivo non solo dei dispositivi, ma anche del web". Il lavoro delle prime classi comincia, infatti, con una breve scena, dalla durata di pochissimi minuti, dove si assiste ad una bambina cyberbullizzata dai suoi compagni di classe. Arrivato ad un certo punto la bambina si allontana dalla classe e viene abbracciata e sostenuta dalle sue amiche. Ecco dunque “La storia che vorrei”, un finale lieto dove gli osservatori facciano la propria parte a sostegno delle vittime. Il video continua inoltre con gli studenti delle terze, quarte e quinte classi, dove attraverso domande e risposte spiegano: cos’è il cyberbullismo, come prevenirlo e come contrastarlo. "Il progetto- spiega Eugenio Mannino, dirigente dell'Istituto Bambinopoli- ha coinvolto anche i genitori e grazie al lavoro realizzato dai piccoli studenti il messaggio sarà condiviso e divulgato a largo raggio".

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