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Cronaca

Cuffaro chiede di uscire dal carcere: vuole lavorare da Biagio Conte

L’ex governatore, condannato a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra, potrebbe scontare gli ultimi due anni e mezzo della sua pena all’istituto "Speranza e carità" a Palermo. Il tribunale potrebbe decidere entro Natale

L'ex presidente della Regione Totò Cuffaro potrebbe scontare gli ultimi due anni e mezzo della sua pena all’istituto "Speranza e carità" di Biagio Conte. Cuffaro infatti, tramite il suo avvocato Maria Brucale, ha chiesto la scarcerazione e l'affidamento in prova ai servizi sociali. Indicando proprio la missione di via Tiro a Segno.

L’ex governatore è detenuto dal 22 gennaio 2011 nel carcere romano di Rebibbia dopo la condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra. L'ex senatore ha scontato la metà della pena, in considerazione degli sconti che gli spettano per la buona condotta e il suo irreprensibile comportamento in carcere. Ci sarebbero dunque gli estremi per cui anche a un condannato per reati aggravati da fatti di mafia può chiedere l'affidamento ai servizi sociali.

I difensori sostengono anche che Cuffaro è lontano da Cosa nostra e da ambienti criminali. Inoltre l'ex presidente siciliano era senatore al momento della sentenza, ma si dimise senza aspettare che l'assemblea di Palazzo Madama lo dichiarasse decaduto. Anche in questo, hanno evidenziato i suoi legali, ha tenuto un comportamento esemplare e finora anche unico. Il Tribunale di sorveglianza di Palermo terrà un'udienza il 17 dicembre e potrebbe decidere anche entro Natale.

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