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Cronaca Cruillas

Finti dietologi e pasticche alla frutta per dimagrire, in 12 rischiano il processo

Chiusa l'inchiesta con la quale, a febbraio, la guardia di finanza aveva scoperto come all'interno di un'associazione di Cruillas sarebbero stati smerciati integratori "miracolosi" e costosi per imbrogliare centinaia di persone. L'accusa è di truffa

Pillole e integratori a base di mirtillo, ananas o rosa canina per dimagrire in tempi record e senza grandi sacrifici, quasi per magia. E’ questo che sarebbe stato prescritto – senza alcun titolo per farlo – a centinaia di persone che si erano rivolte all’associazione “Tra sole e luna – Amici della natura” di Cruillas: un truffa in piena regola, secondo la Procura, tanto che a febbraio erano scattate 12 denunce e un sequestro da 135 mila euro. Ora l'aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Laura Siani hanno chiuso l’inchiesta e si apprestano a chiedere il rinvio a giudizio.

Com’era emerso dalle indagini della guardia di finanza, l’unico scopo degli indagati sarebbe stato quello di smerciare – e a caro prezzo - le pasticche della “Star Dust”, un’azienda americana, anche al costo di prescriverle a chi avrebbe avuto gravi problemi di salute ed invitando pure a sospendere l'assunzione di eventuali farmaci. Chi voleva dimagrire, secondo l’accusa, avrebbe dovuto necessariamente tesserarsi all’associazione, pagando dai 30 ai 50 euro all’anno, e poi avrebbe potuto ottenere il programma di dimagrimento miracoloso. Sul desiderio di rimettersi in forma rapidamente i 12 indagati avrebbero dunque speculato e sarebbero arrivati a truffare centinaia di persone intascando almeno 135 mila euro. Nessuno in quella struttura di Cruillas, dicono gli inquirenti, avrebbe avuto i titoli per prescrivere cure dimagranti.

A rischiare il processo adesso sono Giuseppa Nastasi, impiegata amministrativa dell’ospedale Cervello e presidente dell’associazione, le sue presunte aiutanti Ester Orofino, Maria Lopez, Concetta Santoro, Claudia Mutolo, Maria Iacono, Giovanna Gelardi, Rita Baucina, Antonina Favaloro e Cinzia Beluto, oltre a Edoardo ed Eugenio Nastro Siniscalchi.

Da alcune intercettazioni era venuto fuori come in alcuni casi i pazienti sarebbero stati visitati a distanza, via chat, e si sarebbe persino arrivati a consigliare le pillole a base di frutta e erbe per potenziare il sistema immunitario di due gemelline di appena 7 anni, ma anche per tentare di risolvere i problemi di infertilità di una coppia. Accuse che gli indagati hanno respinto, sostenendo che si sarebbero limitati a dare consigli sull’utilizzo degli integratori. Il tribunale del riesame aveva annullato parzialmente i sequestri per una parte di loro, difesi tra gli altri dagli avvocati Cinzia Pecoraro, Antonio Pecoraro, Giusi Scrudato e Carmela Re.

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