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Cronaca

Corte dei Conti, l'accusa del procuratore Albo: "In Sicilia molta anticorruzione di facciata"

Il duro affondo nella relazione in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario. Annullata la consueta cerimonia a causa dell'emergenza Coronavirus. L'alto magistrato contabile contro i politici che si rifugiano in "dichiarazioni di intenti e sterili invettive intrise di logica gattopardesca"

In Sicilia "si è ben lontani da una presa di coscienza del ruolo primario affidato alla stessa Amministrazione nel contrasto alla corruzione" e "la tendenza delle amministrazioni è di rimuovere l'obbligo anticorruzione concreto preferendo, sovente, l'anticorruzione di facciata, quest'ultima affidata alla convegnistica di settore, dichiarazioni di intenti e sterili invettive intrise di logica gattopardesca". Il giudizio assai netto è stato espresso dal procuratore della Corte dei conti per la Sicilia, Gianluca Albo, nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2020. Per l'occasione era anche in programma la consueta cerimonia, rinviata a causa dell'emergenza Coronavirus. Si è scelto invece di procedere alla sola pubblicazione della relazione. 

Albo dedica un'intera sezione del testo al tema della corruzione. Cita alcune delle inchieste aperte nell'Isola: dagli appalti siciliani dell'Anas al cosiddetto "sistema Siracusa", passando per la gestione delle fonti energetiche alternative e le frodi alla Comunità europea.

Secondo Albo le "felici indagini", così le definisce, portate a termine nel 2019 da alcune Procure della Sicilia "hanno dimostrato la non episodicità delle condotte delittuose in pregiudizio della pubblica amministrazione e l'esistenza di un sistema collaudato di corruzione e infiltrazione nell'azione amministrativa da parte di portatori qualificati di interessi extrafunzionali illeciti in grado di pregiudicare in concreto la concorrenza e la corretta allocazione delle risorse pubbliche".  

Quasi inevitabile un riferimento alla vicenda di Antonello Montante, l'ex leader di Sicindustria accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. "La definizione, in primo grado, del cosiddetto processo Montante - sostiene Albao - ha dato un importante segnale di reazione dello Stato al sistema dell'antimafia di facciata che si era insidiosamente accreditata nelle istituzioni che spesso ingenuamente, ma non sempre ingenuamente, si erano fatte 'coccolarè da tensioni metagiuridiche sapientemente camuffate dalla, purtroppo diffusa, cultura dei simboli e delle solenni affermazioni di principio". 

Nella relazione di Albo anche spazio alle criticità interne al sistema giustizia. "Ad oggi - denuncia - il numero di magistrati in servizio presso la Procura regionale della Corte dei conti per la Regione Siciliana non può considerarsi ancora adeguato a far fronte ai notori e gravi fenomeni di 'mala gestio' che connotano le numerose ed eterogenee amministrazioni siciliane". Per quanto riguarda il personale amministrativo Albo evidenzia "anche quest'anno la carenza di funzionari di area 3, profilo necessario per assicurare qualitativamente l'attività di supporto ai magistrati".


Font Agenzia Dire

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