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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Mazzette alla motorizzazione, arresti domiciliari per due indagati

Si tratta di un titolare di una concessionaria e del proprietario di un'agenzia disbrigo pratiche. L'accusa è corruzione. Uno avrebbe avere pagato una "tangente" al funzionario per velocizzare una pratica di immatricolazione

Con l’accusa di corruzione i poliziotti della sezione Reati contro la pubblica amministrazione hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare nei confronti di F.M., 36enne palermitano e P.C., 37enne di Corleone. I due, titolari rispettivamente di una concessionaria di mezzi pesanti a Palermo e di un’agenzia di disbrigo pratiche automobilistiche a Corleone, sono accusati di corruzione di Pubblico Ufficiale per atti contrari ai doveri d’ufficio. Solo F.M. invece anche di concorso in falsità ideologica.

Il provvedimento restrittivo, richiesto dal pm Amelia Luise è stato disposto dal gip Piergiorgio Morosini. Gli episodi contestati ai due arrestati si incardinano nella nota indagine condotta dalla squadra mobile e già sfociata, a partire dal maggio del 2009, in una serie di arresti di dipendenti della Motorizzazione civile e titolari di autoscuole ed agenzie di disbrigo pratiche. I due episodi che coinvolgono F.M. e P.C. risalgono al febbraio ed al marzo del 2009. Anche questi episodi sono stati filmati dalle telecamere della squadra mobile che hanno registrato il passaggio del denaro. F.M. avrebbe corrotto Nobile per il rilascio di una certificazione di collaudo di un mezzo pesante della sua concessionaria, senza che mai fosse stata fatta alcuna verifica sul mezzo. L’uomo dovrà quindi rispondere anche di concorso in falsità ideologica commessa da Pubblico Ufficiale. P.C. invece risulterebbe avere pagato una “mazzetta” al Nobile per velocizzare la pratica di immatricolazione di un mezzo.

L’indagine scoperchiò una vera e propria rete di corruzione, “operativa” all’interno della Motorizzazione Civile, particolarmente compiacente nel rilascio di certificazioni amministrative nei confronti di richiedenti, capaci di ottenere una “corsia preferenziale” attraverso opportune dazioni di denaro. Personaggio chiave della vicenda, sin da subito, si rivelò il funzionario della Motorizzazione civile Antonino Nobile. Decine i casi di corruzione registrati dalla microspie della squadra mobile che documentarono i passaggi di denaro, consegnati al funzionario quasi sempre con la stessa modalità, le banconote riposte all’interno di una carpetta bianca poi tenuta in “caldo” in un cassetto della scrivania. Rilascio di patenti a seguito di esami mai sostenuti ed attestazioni di collaudi e revisioni senza le necessarie verifiche sui mezzi erano pratiche cui Nobile e la sua segretaria si rivelarono particolarmente avvezzi.
 

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