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Cronaca

Coronavirus, Musumeci: "Oggi non è sicuro stare in Sicilia per chi arriva"

Il governatore su Rai1: "Abbiamo il dovere di tenere sotto controllo cinque milioni di siciliani, a Villa San Giovanni i controlli vanno fatti in maniera seria e così non è stato fino a ieri. E' chiaro che è un problema di ordine pubblico, non sappiamo chi entra da noi..."

"Ad oggi, per chi viene da fuori, non è sicuro stare in Sicilia. Abbiamo il dovere di tenere sotto controllo cinque milioni di siciliani e non possiamo sapere se chi sbarca dalla Calabria sia portatore del virus". A parlare è il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a 'Storie italiane', su Rai1, in merito ai controlli sullo Stretto di Messina. "Il problema è concentrato a Villa San Giovanni - ha spiegato Musumeci - dove le auto non dovrebbero neanche arrivare. Da cinque o sei giorni è vietato entrare in Sicilia. A Villa San Giovanni i controlli vanno fatti in maniera seria e così non è stato fino a ieri. E' chiaro che è un problema di ordine pubblico, non sappiamo chi entra in Sicilia".

Musumeci in tv si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. "Alla fine di febbraio - ha detto - avevo invitato i cittadini del Nord a non scendere verso il Sud: sono stato criticato da tutti compreso il sindaco di Messina, mi dispiace dirlo, ma anche da altri come il sindaco di Catania. Tutti avevano sottovalutato la portata del problema. Se fin da allora il governo nazionale avesse bloccato gli ingressi avremmo avuto meno problemi. I problemi di sicurezza e ordine pubblico attengono al Viminale e, quindi, alle forze di polizia. Io ieri ho fatto una protesta garbata ma anche molto determinata con il ministro dell'Interno - ha proseguito -. Credo che il problema sia concentrato sulla sponda calabra, in particolare a Villa San Giovanni, il problema è che lì non dovrebbero neppure arrivare le autovetture. Dispiace sul piano umano ma da 5 giorni in Sicilia è vietato entrare e chi lo fa sa di dovere trasgredire una norma che è del governo nazionale".

"E' chiaro che a Villa i controlli vanno fatti in maniera seria e questo controllo non c'era fino a ieri notte, altrimenti le foto che circolavano non avrebbero ritrattato file di centinaia di autovetture che non erano solo quelle autorizzate - dice ancora Musumeci - perché nell'ordinanza avevo detto che potevano entrare forze dell'ordine, pendolari e operatori sanitari".

Dopo il blocco degli spostamenti deciso dal ministero dell'Interno e il divieto di ingresso nell'Isola il governatore ha fatto scendere il numero delle corse dei traghetti da 22 a quattro "per consentire l'attraversamento soltanto a chi ha estrema necessità". Il governatore poi snocciola i numeri degli sbarchi a Messina: "Il 13 marzo erano transitate 2.700 persone mentre il 17 marzo, primo giorno del mio provvedimento, sono scese a 1.260. Ieri dopo la mia protesta garbata ma determinata nei confronti del governo nazionale, i cui numeri dati ieri sono smentiti dalle foto, eravamo a 600 persone. Tutte autorizzate. Quindi il 75 per cento in meno dopo i controlli seri operati non a Messina ma a Villa San Giovanni". Musumeci quindi ha concluso con forza: "Dobbiamo evitare che dalla costa della Calabria arrivino in Sicilia, ho chiesto questo, è nel mio diritto".

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