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Cronaca Tribunali-Castellammare / Piazza Caracciolo

Le imprese della movida al Comune: "Servono regole chiare e modifiche per i dehors"

Il Movimento imprese ospitalità Palermo si dissocia dagli episodi di assembramento che si sono verificati ma allo stesso tempo chiede alle istituzioni "risposte immediate sul tema suolo pubblico, regolamento dehors, e dazi locali come Tosap, Tari e Pubblicità"

Prendono le distanze da quanti, nel primo giorno di riapertura dei locali, hanno infranto le regole di distanziamento sociale e uso della mascherina imposte per l'emergenza Covid-19, ma allo stesso tempo chiedono interventi concreti al Comune per "non morire di lentezza e burocrazia". A rivolgersi all'Amministrazione è il Movimento imprese ospitalità Palermo, che rappresenta 300 aziende locali della somministrazione.

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"Noi imprese dell’ospitalità, ristoranti, pub, pizzerie - si legge in una nota - siamo chiamati a un impegno che presuppone grande  responsabilità da parte nostra e della nostra clientela. La nostra riapertura è parziale poiché tanti tra noi non sono in grado di poter ripartire per via di regole poco chiare e per via della mancanza di risposte concrete da parte delle Istituzioni, sia nazionali che locali. A oggi registriamo la totale latitanza dell’Amministrazione comunale che non ha ancora reso esecutivo alcun provvedimento di supporto alle nostre attività. Nello specifico, per noi è vitale che le Istituzioni locali diano risposte immediate sul tema suolo pubblico, regolamento dehors, e dazi locali come Tosap, Tari e Pubblicità".

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Il Movimento ha reso noto di avere inviato una lettera-appello a tutto il Consiglio comunale "affinché si affretti a fare chiarezza riguardo le modalità di fruizione del suolo pubblico in questo periodo di urgenza e attendiamo immediate risposte concrete e interventi indispensabili anche al supporto del nostro sforzo di contenimento del Covid-19".

E ancora: "Nel primo giorno di riapertura, si sono registrati alcuni episodi (ampiamente documentati da video e foto in rete) che riteniamo essere gravi. Oggi abbiamo ascoltato le dichiarazioni del Sindaco e del presidente della Regione incentrate sui rischi causati dai possibili assembramenti in piazze e vie della 'movida che però sono pubbliche e non appartenenti a nessun esercente privato richiamando i cittadini al senso di responsabilità individuale. Noi riteniamo che sia giusto ma, allo stesso tempo, richiamiamo le Istituzioni locali alle loro responsabilità. E’, infatti, evidente che sia assolutamente necessario che le imprese possano disporre al più presto del suolo pubblico per effettuare un controllo del territorio e offrire un servizio a tutta la comunità, noi che offriamo ai clienti sicurezza attraverso anche detergenti e mascherine".

"Riteniamo - dicono gli esercenti - che episodi come piazze e strade con libertà di assembramenti di persone che non sono sottoposte ad alcun tipo di contingentamento e di prevenzione sanitaria siano non soltanto pericolosi per la salute pubblica ma anche ingiusti nei confronti di tutta la maggior parte di noi che in questi giorni stiamo lavorando duramente per rendere i nostri locali luoghi tra i più sicuri, dove trascorrere momenti di convivialità in assoluta sicurezza. Oggi vogliamo informare la cittadinanza e sensibilizzare il Consiglio Comunale sul grave pericolo che comporta la non sospensione del nuovo regolamento dehors per ciò che concerne gli orari di inibizione degli spazi attrezzati".

I gestori dei locali spiegano che "adesso il nuovo regolamento prevede che le imprese debbano inibire alla clientela i propri spazi esterni dopo la mezzanotte nei giorni feriali, dopo l'1 il venerdì e le 2 il sabato. Ci chiediamo - si legge ancora nella nota - come sia possibile invitarci a impostare la nostra attività sui nostri dehors all’aperto, appositamente strutturati secondo i protocolli di prevenzione, se in piena stagione estiva ci viene chiesto poi di inibirli alla clientela già a mezzanotte. A parte il danno economico in un momento in cui vi è necessità di sostegno dell’economia, ci chiediamo dove andrà il pubblico una volta inibiti i nostri posti a sedere? Dove andranno tutti i turisti provenienti da nazioni in cui ancora il rischio di contagio è alto, se non a riempire piazze e strade senza alcun tipo di regola e controllo?Che senso ha per noi distanziare i clienti col metro, sanificare ogni superficie e i bagni a ogni utilizzo se dopo mezzanotte i clienti saranno invitati a riempire strade e piazze senza più controllo delle distanze, senza bagni e altri servizi che invece un dehors attrezzato può fornire? Per questo chiediamo che il nuovo regolamento dehors sia urgentemente sospeso per ciò cheriguarda gli orari di inibizione. Altrettanto noi crediamo che l’amministrazione debba immediatamente istituire modalità veloci e sburocratizzate di fruizione del suolo pubblico da parte delle imprese le quali, a loro volta, saranno responsabili di tutti i protocolli di prevenzione richiesti.Oggi noi non abbiamo bisogno di parole ma di risposte veloci e concrete da parte dell’Amministrazione".
 
 

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