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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Coronavirus, allarme della Fabi: "Bancomat più pericolosi delle banconote"

Il sindacato del settore bancario invita a transazioni contactless: "Banconote e monete possono trasmettere il virus, ma i rischi sono minori di quando si digita il pin o si prendere in mano una carta di credito visto che sopravvive più a lungo sulla plastica"

"Il Coronavirus sta mettendo in ginocchio l'economia mondiale ma sta anche cambiando molte delle nostre abitudini e il mondo del credito è pienamente coinvolto. Il nostro Paese resta troppo affezionato al denaro liquido e non è affatto un bene, non solo per la mancata tracciabilità dei pagamenti che agevola l'evasione fiscale e il riciclaggio, ma per motivi igienico sanitari quanto mai attuali". Lo sostiene la Fabi, sindacato del settore bancario.

Gabriele Urzì-3Se nelle crisi passate la domanda di contanti spesso aumentava, perché i consumatori cercavano una riserva di valore stabile e un mezzo di scambio, attualmente la situazione è cambiata. “In Italia circola ancora troppo contante - afferma Gabriele Urzì, segretario provinciale Fabi e anche responsabile salute e sicurezza - ma stavolta occorre un uso più cauto delle banconote e un incremento dell'uso dei pagamenti online, con carta o con lo smartphone. Purtroppo questo può portare un impatto negativo su chi non ha un conto corrente o sulle persone più anziane, che sono peraltro i soggetti più a rischio”.

Ma c’è di più secondo la Fabi. “Come hanno dimostrato i ricercatori, banconote e monete, possono trasmettere il Coronavirus - continua Urzì -  ma in realtà, quasi paradossalmente, i rischi sono minori di quelli nel digitare i tasti del pin di un bancomat o prendere in mano una carta di credito visto che il virus sopravvive più a lungo sulla plastica. Per essere sicura una transazione dovrebbe essere contactless o tramite uno smartphone, metodi che si stanno diffondendo sempre di più”.

La paura del contagio si è così estesa che la Cina, dal 17 gennaio scorso, si è impegnata a sterilizzare e porre sotto quarantena le banconote che, circolando, potrebbero veicolare di mano in mano microbi e virus.

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