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Cronaca

Coronavirus, la denuncia dei sindacati: "Dipendente Seus non ha rispettato autoisolamento"

A sollevare il caso sono Confintesa Sanità e Fials. Il lavoratore sarebbe stato in una zona rossa per motivi di servizio ma non avrebbe seguito l'iter previsto al rientro. I sindacati chiedono l'intervento del presidente della Regione e dell'assessore alla Salute Ruggero Razza: "Tutti devono combattere guerra contro il Covid-19"

"Purtroppo e come al solito apprendiamo a mezzo stampa e non dalla Seus che una dipendente della stessa società che lavora presso l’assessorato della Salute a piazza Ottavio Ziino nei giorni scorsi si sarebbe recata a Nord, in una zona rossa, per motivi di lavoro e che la stessa una volta rientrata a Palermo non si sarebbe messa in auto isolamento fiduciario per 14 giorni. Apprendiamo che la società non le avrebbe chiesto di espletare questa elementare misura di sicurezza e prevenzione; a quanto pare in seguito le sarebbe stato fatto in maniera assolutamente tardiva un tampone per verificare se fosse positiva al Covid-19". A denunciare l'episodio sono, con due note distinte, Confintesa Sanità e la Fials provinciale.

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Confintesa chiede "che venga fatta immediatamente chiarezza e che eventuali inosservanze delle ordinanze del Consiglio dei ninistri e della stessa Regione, vengano perseguite ai sensi dell’articolo 650 del codice penale così come per tutti gli altri cittadini siciliani". 

"Siam sicuri - aggiunge il segretario regionale Confintesa Sanità Sicilia, Domenico Amato. - che il presidente Musumeci e l’assessore Razza, che ben conducono i siciliani nella guerra contro il contagio, non rischieranno la loro reputazione per le folli ed incoscienti azioni di una dipendente della Seus".

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Sullo stesso episodio interviene il segretario provinciale della Fials, Enzo Munafò, che rivolge un appello a Musumeci e all’assessore Razza, "affinché intervengano subito contro gli abusi segnalati e avvenuti in questi giorni". Munafò cita poi un altro caso che si sarebbe verificato a Messina "in barba a quanto prescritto nell’ordinanza che prevede la comunicazione e l’isolamento fiduciario di 14 giorni evitando contatti sociali”. La Fials chiede "che venga fatta immediatamente chiarezza e che eventuali inosservanze delle ordinanze vengano perseguite ai sensi dell’articolo 650 del codice penale così come tutti gli altri cittadini siciliani. Confidiamo nella ferma volontà del presidente Musumeci e dell’assessore Razza che ben conducono i siciliani nella guerra contro il contagio Covid-19".

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“I cittadini  - conclude Munafò - stanno facendo grandi sacrifici restando a casa e rispettando le indicazioni del governo nazionale e regionale . È arrivato il momento che tutti diano l’esempio denunciando immediatamente tutti coloro che non rispettano le regole date onde evitare la diffusione del virus. Tale regola civile di denuncia deve valere senza distinzione di ceto sociale o di incarico ricoperto all’interno della società, a maggior ragione se trattasi di professionisti e dipendenti pubblici. Non possono esserci cittadini di serie A e serie B".
 

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