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Cronaca

Coronavirus: in Sicilia il numero dei contagiati è arriva a 1.260 (+96), sono 53 i guariti

I dati forniti dalla Regione: nelle ultime 24 ore sono stati effettuati ben 1421 tamponi. Attualmente invece risultano ancora contagiate 1.168 persone. Sono ricoverati 500 pazienti, di cui 75 in terapia intensiva. Sale a 39 il numero dei deceduti

In calo rispetto a ieri il numero dei contagiati in Sicilia. Secondo i dati forniti dalla Regione dall'inizio dell'emergenza Coronavirus i tamponi positivi sono 1.260 (+96 rispetto a ieri). Dall'inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 11.079, nelle ultime 24 ore sono stati effettuati ben 1421 tamponi, dunque ne è risultato positivo il 6,75%. 

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Attualmente invece risultano ancora contagiate 1.168 persone, 53 sono i guariti (+17 rispetto a ieri) mentre i deceduti sono 39, sei in più rispetto a ieri. Sono ricoverati 500 pazienti, di cui 75 in terapia intensiva, mentre 668 sono in isolamento domiciliare. Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (venerdì 27 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale. Il prossimo aggiornamento regionale avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.

Musumeci: "Picco nella prima decade di aprile"

"Il dato relativo ai contagi del Coronavirus in Sicilia che abbiamo diffuso oggi - dichiara l'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza - è incoraggiante, ma non deve farci abbassare la guardia. Esso, infatti, appare coerente con i report degli ultimi giorni, depurati dei piccoli focolai che si erano evidenziati, ma con uno spettro di analisi più ampio in considerazione dell'aumento dei laboratori e quindi dei tamponi processati. Allo stesso modo, va segnalato che anche il dato dei ricoveri e delle terapie intensive è cresciuto di alcune unità e non in maniera esponenziale. Tuttavia l'attenzione deve rimanere altissima, rispettando le prescrizioni previste dai protocolli".

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Come leggere i numeri

I numeri vanno letti e interpretati, se si vuole davvero capire come evolve, in positivo o in negativo, un'epidemia. E si rischia di incorrere in particolare in un equivoco, che va spiegato. Quali sono i numeri che vanno analizzati per capire "come sta andando"? Sono prevalentemente due: i decessi, che sono il dato purtroppo più attuale e più correlabile quindi all'andamento della curva epidemica giorno dopo giorno. E poi il numero di casi totali, perché come detto è solo quello che dà conto di aumenti o diminuzioni nei contagi.

Ovviamente è molto importante per tutti anche il numero dei guariti, ma è un dato clinico, non epidemiologico: se ad esempio domani ci fossero 300 nuovi casi e guarissero tutti all'istante, facendo un'ipotesi estrema, pur essendo una splendida notizia non cambierebbe nulla sul piano della curva epidemiologica, che risulterebbe in salita di 300 casi.

Ecco perché il dato che più trae in inganno è quello degli "attualmente positivi". Molti fraintendendo lo considerano il numero dei nuovi contagiati del giorno, ma è evidente che non è così. Si tratta solo del "paniere" dei malati totali di Coronavirus a cui via via vengono sottratti i morti e i guariti. Dipende quindi non dal numero di persone che fisicamente il giorno prima sono state sottoposte a tampone e dichiarate positive, ma dagli altri due fattori, morti e guariti. Ed ecco perché si crea l'equivoco: se aumentano guariti e deceduti è inevitabile che calino gli "attualmente positivi", il che non vuol dire affatto che ci siano meno contagi oggi rispetto a ieri.

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I focolai

Nella lettura dei numeri non si può non tener conto dei focoloai. In Sicilia l'ultimo caso riguarda l'Irccs (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per il rirtardo mentale e l'involuzione cerebrale senile) Maria Santissima di Troina in provincia di Enna, dove sono ricoverati circa 160 disabili, 20 dei quali già contagiati e molti altri, con gravi sintomi, in attesa dei tamponi di conferma. Per la loro assistenza, 24 ore su 24, sono impiegati circa 130 operatori tra medici, infermieri e altro personale. Tredici dipendenti sono rimasti contagiati e per altri 36 si attendono i risultati.

L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha inviato a Troina il responsabile del Comitato per l’emergenza Covid-19 in Sicilia, Antonio Candela, e il direttore scientifico dell’Istituto Neurolesi ‘Bonino Pulejo’, Dino Bramanti, per monitorare e coordinare ulteriori azioni di prevenzione e contenimento del contagio. Intanto, il presidente della Regione, Nello Musumeci, è in costante contatto con il sindaco della cittadina ennese, Fabio Venezia, con il quale non si è esclusa l’ipotesi di dichiarare Troina ‘zona rossa’. Tale eventuale decisione verrà assunta dopo la relazione degli esperti e in seguito ai risultati sui nuovi tamponi effettuati.

Nei giorni scorsi invece è stato dichiarato zona rossa il comune di Villafrati, nel Palermitano, dove ci sono 72 casi positivi. Si tratta di 50 ospiti di Villa delle Palme, casa di cura per anziani. Dieci di loro sono già condotti all'ospedale di Partinico. Gli altri 22 sono operatori sanitari che lavorano presso la struttura. Dodici invece i tamponi di cui ancora non si conosce l'esito e che riguardano prevalentemente dipendenti comunali.

Il provvedimento si è reso necessario anche per il comune di Agira, sempre nell'Ennese, dopo che gli uffici delle Asp hanno segnalato il contagio di 9 cittadini, di cui 3 deceduti e ulteriori 6 a cui è stato effettuato il tampone e in attesa di risultato. E per Salemi, dove l'allarme è scattato dopo la positività di 15 persone e con ulteriori 21 in attesa dell’esito del test.

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