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Cronaca

“Dieta mediterranea e rilancio dell’economia del Mezzogiorno d’Italia”

Esperti e studiosi a confronto

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Olio extravergine d’oliva, pesce e carne bianca, verdura e frutta. Sono gli ingredienti per un vero e proprio elisir di lunga vita e buona salute. E’ la dieta mediterranea, diventata nel 2010 un patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco. Il segreto sta in alcuni ingredienti principali come i cereali, la frutta fresca o secca e le verdure. Ma anche una moderata quantità di pesce, latticini, carne, molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, sempre in rispetto delle tradizioni di ogni comunità. Prodotti tipici che valorizzano l’Isola e l’interno Mezzogiorno per lo sviluppo del territorio.

Si è parlato di questo nel convegno “Dieta mediterranea e rilancio dell’economia del Mezzogiorno d’Italia” svoltosi nella sala Belvedere della Camera di Commercio di Palermo. Il seminario, organizzato da Acli Terra Sicilia con il patrocinio della Camera di Commercio di Palermo, ha affrontato un tema di grande interesse quale lo sviluppo dei territori (sia in termini economici che sociali) attraverso la valorizzazione dei prodotti tipici, la promozione delle imprese e delle aziende agroalimentari. In Sicilia, e in tutto il Meridione, il sistema industriale è in crisi, la disoccupazione risulta elevata, specialmente quella giovanile. Un fenomeno in crescita negli ultimi anni. Secondo gli esperti per uscire da questo gap occorre una politica forte per lo sviluppo economico ed occupazionale.

Le opportunità di sviluppo della Sicilia, come peraltro di tutto il Sud Italia, si trovano prevalentemente nel suo ricco patrimonio territoriale ed ambientale. Svolge un ruolo importante l’agricoltura che, con la ricchezza delle sue qualità, è in grado di valorizzare il patrimonio culturale ed ambientale dell’isola e per induzione lo sviluppo dell’artigianato, dell’industria alimentare e del turismo. L’agroalimentare siciliano conta nella sua base produttiva 65 prodotti con denominazione di origine o indicazione geografica, 28 presidi Slow Food, oltre 120 altri prodotti agricoli tipici e 85 prodotti alimentari derivati dalla lavorazione e dalla trasformazione industriale e artigianale. Per il presidente regionale Nicola Perricone “La Dieta Mediterranea rappresenta un elemento formidabile di supporto alle produzioni agroalimentari e di sviluppo del sistema turistico della Sicilia e del Mezzogiorno che deve essere con forza valorizzato. Con l’organizzazione del seminario vogliamo riflettere sulle opportunità che si possono cogliere e sviluppare un’attenta analisi della situazione attuale”.

Nel corso del convegno sono intervenuti due esperti del settore: il prof. Fausto Cantarelli che ha trattato il tema su “La green e la blue economy nel Mezzogiorno d'Italia agli albori del terzo millennio” e il prof. Antonino Bacarella che ha sviluppato una relazione su “Tempi e modalità evolutive in corso nell’agroalimentare del Mezzogiorno d’Italia”. Secondo Bacarella: “La politica agricola sembra non far parte dei programmi di sviluppo economico dei partiti e dei governi regionale e nazionale. Infatti - ha affermato - per la Sicilia occorre risalire alla prima metà degli anni ’90 per trovare una legge regionale significativa per l’agricoltura. Servono -  ha concluso Bacarella  - interventi mirati e progettati per il rilancio del comparto”.

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