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Cronaca

Coronavirus, in giro nonostante i divieti: sei auto sequestrate

Non solo una denuncia per gli automobilisti sorpresi a girovagare per la città senza reali esigenze. Il Codice della strada prevede infatti all'articolo 213 comma 4 "la confisca del mezzo se utilizzato per altro reato"

Andare in giro di questi giorni è pericoloso sotto il profilo sanitario perché si rischia di esporsi ed esporre i nostri cari al contagio da Coronavirus. Ma non solo. E’ vietato dai decreti della Presidenza del consiglio dei ministri se non per ragioni di necessità, di sussistenza o di lavoro. E in questi casi bisogna indicarlo nell’autocertificazione poi soggetta ai controlli delle forze dell’ordine. In caso contrario si rischia una denuncia per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità e per false dichiarazioni, qualora il cittadino cercasse di arrampicarsi sugli specchi per giustificare le proprie azioni. E se si rischiasse anche il sequestro dell’auto?

Sono almeno sei i sequestri di auto eseguiti a Palermo dal personale della polizia nei giorni scorsi sulla scorta dell’articolo 214 comma 4 del Codice della strada. I nove tra automobilisti e passeggeri, sorpresi di notte a girovagare a bordo delle loro auto, sono stati denunciati ai sensi dell’articolo 650 del codice penale. Alcuni dovranno rispondere anche del reato di false dichiarazioni a pubblico ufficiale (articolo 496). Nel corso dei vari controlli è venuto fuori che nessuno di loro avrebbe avuto un buon motivo per fare le ore piccole e trovarsi in macchina (in alcuni casi sprovvista pure di copertura assicurativa) a percorrere le strade della città, in centro o in periferia.

Di fronte a queste circostanze gli agenti hanno applicato un articolo del Codice della strada. “E’ sempre disposta la confisca del veicolo in tutti i casi in cui questo sia stato adoperato per commettere un reato, diverso da quelli previsti nel presente codice, sia che il reato sia stato commesso da un conducente maggiorenne, sia che sia stato commesso da un conducente minorenne”. Da qui il sequestro ai fini della confisca delle auto, considerati mezzi per la commissione di un reato. I primi casi di applicazione del 214 comma 4, nel pieno dell’emergenza Covid-19, sarebbero avvenuti proprio a Palermo ma la Procura di Parma, come riporta IlSole24Ore, ha dato indicazioni alle forze dell’ordine di procedere in questa direzione e lo ha fatto emanando una circolare di 15 pagine.

Nell’articolo del quotidiano finanziario si fa riferimento all’utilizzo della macchina per raggiungere un posto al di fuori della propria città. Quanto previsto dal Codice della strada invece a Palermo ha trovato applicazione anche fra gli automobilisti che, nonostante la pandemia, avessero deciso di muoversi in auto. Magari per raggiungere la fidanzata o per andare a bere qualcosa con gli amici. I mezzi sequestrati ai fini della confisca possono essere affidati a una depositaria o allo stesso conducente/proprietario che non potrà più utilizzarla, rischiando diversamente anche una denuncia per sottrazione di cose sottoposte a sequestro.

Da vedere nelle settimane a venire o nel prossimo futuro quale sarà la linea adottata dai magistrati palermitani. Le scartoffie relative ai sequestri amministrativi in questione però finiranno sui tavoli della Prefettura, non passando quindi al vaglio del giudice per le indagini preliminari per la convalida. Sequestro che cesserebbe con l'eventuale assoluzione dai reati commessi.

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