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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Partinico

Schiaffi e insulti ai bambini a scuola, condannate le tre maestre di Partinico

La sentenza del giudice Fabrizio Anfuso: 3 anni e 6 mesi per Vita Fuoco, 3 anni e 4 mesi per Francesca Orlando e 3 anni e 2 mesi per Giuseppa Mattina. Le insegnanti lavoravano alla scuola Capitano Polizzi

Sono state condannate le tre maestre accusate di aver picchiato e insultato tre giovani alunni, uno dei quali disabile: Vita Fuoco a 3 anni e 6 mesi; Francesca Orlando a 3 anni e 4 mesi; Giuseppa Mattina a 3 anni e 2 mesi. Queste le pene stabilite dal giudice Fabrizio Anfuso per le tre insegnanti che, prima degli arresti, lavoravano alla scuola Capitano Polizzi di Partinico. Il processo è stato celebrato con il rito abbreviato. Il giudice ha riconosciuto anche le provvisionali per 55 mila euro per i genitori dei bambini che si sono costituiti parte civile. E ha disposto la trasmissione della sentenza al ministero dell'Istruzione per i dovuti provvedimenti. 

Parzialmente accolte le richieste avanzate dal pm Ilaria De Somma, che aveva chiesto: quattro anni e 8 mesi per Francesca Orlando, 3 anni e 4 mesi per Giuseppa Mattina e 3 anni e 8 mesi per Vita Fuoco

Le indagini della guardia di finanza di Partinico hanno messo in luce il comportamento adottato dalle maestre in classe: schiaffi, calci, punizioni, urla e insulti (IL VIDEO SHOCK) Di fronte alle contestazioni hanno fornito al gup Fabrizio Anfuso la loro versione dei fatti. Fuoco, accusata di aver maltrattato il disabile, ha dichiarato: “Non gli stavo tirando le orecchie, ma gli aggiustavo il cassetto che è costretto a portare”.

I RETROSCENA: "MIA FIGLIA PICCHIA LA BAMBOLA..."

In una circostanza le telecamere l’hanno immortalata mentre pestava la gamba del bambino con un tacco: “Un fatto non voluto, un incidente”, l’ha definito l’imputata che ha spiegato anche di “non usare il termine ‘punizione’ neppure con i miei figli…Ho messo il bambino in un angolo, ma con il viso rivolto alla classe”. Dichiarazione smentita ancora una volta dalle microspie che hanno ripreso il giovane studente in un angolo, “faccia al muro”, per più di un’ora.

L'inchiesta è nata quando i genitori di una delle giovani vittime, una bambina di 6 anni, hanno visto la figlia colpire e sgridare la sua bambola preferita. Sono sei in tutto i bambini che, con le loro famiglie, si sono costituiti parte civile nel processo e hanno chiesto un risarcimento per i danni patiti. Sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Filippo Gallina, Ugo Forello e Valerio D’Antoni.

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