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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Stupro studentessa americana, carabiniere palermitano condannato

Cinque anni e mezzo a Pietro Costa che dovrà pagare una provvisionale da 30 mila euro alla vittima. I fatti nel settembre del 2017 a Firenze, tra una discoteca in piazzale Michelangelo e l'abitazione di due giovani arrivate dagli States

E' stato condannato a 5 anni e mezzo di reclusione il palermitano Pietro Costa, uno dei due ex carabinieri accusati di violenza sessuale nei confronti di due studentesse statunitensi. La sentenza di primo grado ha accolto le richieste del pubblico ministero. L'altro ex militare coinvolto nella vicenda, Marco Camuffo, era già stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione, con rito abbreviato, l'11 ottobre 2018.

Costa, presente in aula per tutta l’udienza, si è allontanato prima della lettura della sentenza. I giudici lo hanno condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e al risarcimento dei danni alle parti civili, stabilendo una provvisionale di 30 mila euro a favore della vittima, di 10 mila per il comune di Firenze, 10 mila per il ministero della Difesa e altri 10 mila per il comando generale dell’Arma dei carabinieri.

Stando a quanto denunciarono le due studentesse - accuse confermate in un lungo incidente probatorio, in modalità protetta - i due carabinieri, che le avevano incontrate in discoteca al piazzale Michelangelo, le accompagnarono a casa con l’auto di servizio e, arrivati in borgo Santi Apostoli, entrarono nel palazzo dove, approfittando del loro stato di ubriachezza, ebbero un rapporto sessuale con loro.

Camuffo e Costa, messi alle strette da elementi di prova quali il dna sulle tracce di sperma rinvenute sugli abiti delle ragazze, ammisero di aver avuto rapporti sessuali, ma hanno sempre affermato che le studentesse fossero consenzienti. Per l’accusa i due avrebbero agito abusando della qualità di carabiniere in servizio e avrebbero violato gli ordini impartiti dai superiori.

Entrambe le ragazze salirono a bordo dell’auto in stato di ebbrezza alcolica: secondo il capo d’imputazione notificato a conclusione delle indagini, i due carabinieri avrebbero violentato le due ragazze agendo in modo “repentino e inaspettato”.

Il pm Ornella Galeotti nella requisitoria aveva chiesto 5 anni e 6 mesi di reclusione per Costa. Il tribunale di Firenze inoltre aveva rigettato la richiesta di sospensione del processo a Pietro Costa: l’istanza era stata presentata dai difensori dell’ex militare in vista del pronunciamento della Cassazione, atteso per l’8 aprile, sulla richiesta di ricusazione del giudice Marco Bouchard, presidente del collegio davanti a cui è in corso il processo.

La richiesta di ricusazione riguarda in particolare l’incarico ricoperto in passato dal giudice Bouchard come presidente di Rete Dafne Italia, una onlus per l’assistenza alle vittime di reati, e i rapporti della stessa Rete Dafne col comune di Firenze, che nel processo, celebratosi a porte chiuse, si è costituito parte civile. Anche la studentessa americana si era costituita parte civile, insieme al ministero della Difesa e all’Arma dei carabinieri.

(Fonte: FirenzeToday.it)

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