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Cronaca

Dirigente al Civico e consigliere di una società, condannato a risarcire: "Incarichi incompatibili"

La Corte dei conti ha disposto che il dottore Giuseppe Re restituisca 25 mila euro all'ospedale. Nonostante il suo lavoro al Civico avrebbe anche ricoperto la carica di componente prima e presidente poi del Cda della Calampiso spa, gestore di un villaggio turistico a San Vito

Dirigente medico e per qualche anno anche componente del cda della società che gestisce un villaggio turistico e presidente della stessa. I giudici della Corte dei conti hanno condannato Giuseppe Re a risarcire la sua azienda ospedaliera, l’Arnas Civico, con una somma pari a circa 25 mila euro per un incarico che secondo la Procura regionale non avrebbe potuto svolgere.

"Tali violazioni si assumevano derivate dall’avere il sanitario ricoperto la carica prima di componente del consiglio di amministrazione della Calampiso spa, società che gestisce un villaggio a San Vito Lo Capo, dal 19 agosto 2011 e poi di presidente del medesimo consiglio dal 22 maggio 2013 al 27 luglio 2014", si legge nella sentenza della sezione giurisdizionale per la Regione composta da Guido Carlino (presidente), Giuseppina Mignemi (consigliere relatore) e Francesco Antonino Cancilla (primo referendario).

Tra compensi incassati, altri a cui aveva rinunciato e rimborsi spese compensati la Procura regionale della Corte di conti gli contestava un danno da 50 mila euro. I pubblici ministeri contabili, guidati dal procuratore Gianluca Albo, hanno avviato una serie di indagini sugli incarichi aggiuntivi, delegando gli accertamenti alla guardia di finanza.

"E’ stato sufficientemente comprovato - si legge nella sentenza - che vi è stato un danno per l'amministrazione di appartenenza, consistito dell’esborso di quella quota di retribuzione che remunera l’obbligo di esclusività, poiché vi è stato un considerevole distoglimento di energie lavorative del dipendente. Energie che comunque dovevano rimanere nella disponibilità della amministrazione che le aveva pagate".

Il dirigente medico, che guidava una struttura semplice dell’Ospedale dei bambini, aveva anche subito un procedimento disciplinare che a marzo 2015 si è concluso con la sanzione della sospensione dal servizio con la privazione della retribuzione per tre mesi. "Sanzione - si legge nella sentenza - peraltro annullata dal Tribunale per la tardività della conclusione del procedimento disciplinare".

Secondo i calcoli fatti dalla Procura il dottore Re aveva percepito dalla Calampiso spa, in circa 2 anni, la somma lorda complessiva di circa 85 mila euro. "Pur avendo rinunciato - si legge ancora nella sentenza - ai compensi per la carica rivestita, tuttavia aveva percepito le somme, regolarmente registrate nei cedolini come compensi, senza nulla eccepire".

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