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Cronaca

Il tributo della città a Boris Giuliano, Grasso: "Aveva un raffinato fiuto investigativo"

A 38 anni dalla morte del capo della Squadra Mobile, ucciso da Bagarella dopo aver preso il caffè al Bar Lux, la città ricorda la storia di un "poliziotto eccezionale". "Aveva capito Cosa nostra quando era misteriosa e impenetrabile"

"Leoluca Bagarella aspettò pazientemente che si voltasse per pagare il caffè: solo allora lo freddò con due colpi alla schiena. Morì così Boris Giuliano, un poliziotto eccezionale che aveva capito 'Cosa nostra' quando ancora era misteriosa e impenetrabile". Così scrive il presidente del Senato Pietro Grasso sui social nel giorno in cui ricorre il trentottesimo anniversario dell’omicidio del capo della Squadra Mobile freddato all’interno del Bar Lux di via Di Blasi.

"Ricordo - aggiunge Grasso - il suo raffinatissimo fiuto investigativo e l'ammirazione che suscitava nei colleghi e nei cittadini della nostra Palermo. La prima volta che lo incontrai era il 1970, ci ritrovammo nella stanza del giudice Terranova. Seppe sciogliere, con gentilezza e simpatia, la mia naturale tensione: in fin dei conti all'epoca avevo 25 anni, ero solo un giovanissimo magistrato davanti a due grandi uomini dello Stato. E' un ricordo a cui sono molto affezionato e che mi emoziona sempre".

Giuliano, fotoracconto della commemorazione

Oggi la Questura palermitana lo ha ricordato deponendo una corona di allora nel luogo dell’omicidio, prima della messa celebrata nella Cappella della Soledad di piazza della Vittoria. Di Cosa nostra ha parlato anche il questore Renato Cortese, che ha commentato con preoccupazione le dichiarazioni della presidente della Commissione nazionale antimafia Rosy Bindi sulla "fase di riorganizzazione" attraversata dalla criminalità organizzata: "Questo è il momento in cui la mafia merita una particolare attenzione".

“Un poliziotto moderno - commenta il sindaco Orlando - che ha contrastato il sistema di potere politico mafioso, avendo individuato nella raffineria di droga il punto di potere ed anche il luogo di controllo del territorio più significativo delle cosche mafiose. L’avere scoperto questa attività di raffinazione nel territorio palermitano, sicuramente,  ha determinato la sua morte. Lo ricordiamo con il conforto che l’opinione pubblica nazionale oggi conosce meglio Boris Giuliano, grazie ad uno splendido film dedicato alla sua figura. Diversamente, Giuliano rischiava di essere uno dei tanti uomini delle Istituzioni, vittime del dovere, dimenticate dall’opinione pubblica”. 

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