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Cronaca Resuttana-San Lorenzo / Via San Lorenzo

Clinica "La Maddalena", aggrediti il primario Gebbia e una dottoressa

Protagonista il marito di una donna - malata terminale - dimessa dalla struttura e morta qualche giorno dopo. Prima ha lanciato una valigetta contro il responsabile del reparto Oncologia, poi è passato dalla collega

E' entrato in clinica e ha colpito due medici, poi è intervenuta la polizia. Nuova aggressione in una struttura sanitaria, questa volta è toccato a "La Maddalena" di via San Lorenzo, dove il marito di una donna malata terminale e deceduta qualche giorno fa si è scagliato contro il personale. Nel mirino sono finiti il primario di Oncologia Vittorio Gebbia e la dottoressa Francesca Varvara, anche se l’obiettivo sembrerebbe che fosse qualcun'altro.

L’uomo, un 68enne, era infatti entrato in clinica per cercare il medico che si era occupato della moglie. "Non l’avevo mai visto. E' arrivato nella mia stanza intrufolandosi con una scusa - spiega Gebbia a PalermoToday - e quasi immediatamente mi ha colpito con una valigetta ventiquattrore. Non ho reagito, l’ho solo fermato e l’ho accompagnato verso la porta. E’ stato chiaramente un gesto dettato dalla disperazione e credo che eviterò di sporgere denuncia nei suoi confronti".

vittorio gebbia-2Uno stato d'animo dettato dalla perdita della sua compagna di vita, dimessa dall’ospedale e deceduta qualche giorno fa, dopo aver lottato contro la malattia. Una volta uscito dalla stanza del primario l’uomo è andato al settimo piano, dove si è imbattuto nella dottoressa Varvara. Senza troppi giri di parole le avrebbe lanciato una bottiglia d’acqua addosso per poi colpirla. "Le ha causato una ferita lacero-contusa al volto per cui è stata subito medicata", aggiunge Gebbia (nella foto a destra).

Sul posto sono intervenuti i poliziotti delle volanti e del commissariato San Lorenzo, i quali hanno fermato e identificato l’uomo. Toccherà alla dottoressa decidere se procedere o meno con la querela. "Da noi certe situazioni non si verificano pressoché mai, sanno che lavoriamo come muli per loro. Infatti, in diciotto anni passati qui, non ricordo alcun episodio del genere. La tensione si avverte di più nelle strutture pubbliche".

L'ultimo caso - il quarto in poco più di un mese - al pronto soccorso del Civico, dove un paziente ha colpito in faccia un medico causandogli una ferita all'occhio. "D'ora in poi, a tutela della categoria - ha dichiarato il presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Palermo Toti Amato - tutti gli Ordini dei medici siciliani si costituiranno parte civile nei processi che coinvolgono il personale medico e paramedico".

"Condanniamo con forza l'aggressione e, pur comprendendo il dolore dell'autore del gesto, stigmatizziamo ogni comportamento violento. I nostri medici - dichiara Leo Filosto, amministratore delegato della struttura - ogni giorno si trovano a svolgere un lavoro molto delicato e, con grande sensibilità e professionalità, accompagnano i pazienti e i loro familiari nel difficile percorso della malattia oncologica. Troppo spesso i medici subiscono pressioni che a volte sfociano nell'aggressione. Si determina così un clima di tensione che nuoce al percorso terapeutico e alla serenità degli operatori sanitari e dei pazienti".

PalermoToday, dopo l'episodio del medico colpito mentre si trovava in servizio nella struttura sanitaria di via Tricomi, ha fatto un viaggio al pronto soccorso per ascoltare le storie e le paure dei professionisti della sanità (GUARDA VIDEO), sempre più preoccupati per l'escalation di violenza che rischia di danneggiare il rapporto con i pazienti, causando anche potenziali ripercussioni sulla stessa qualità del servizio reso ai pazienti.

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