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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Calatafimi / Via Enea Rossi

Ecco la prima cittadella dell’infanzia a Palermo: oltre 40 le richieste

Si trova in corso Calatafimi ed è stata intitolata alla giovane vittima di mafia Giuseppe Di Matteo. Il progetto è stato presentato all'Albergo delle Povere: "Un’opportunità concreta per offrire alla città uno strumento valido contro la povertà educativa minorile"

“Con e per le bambine e i bambini. Diritti…all’infanzia da 0 a 6 anni”. Si chiama così l'evento di avvio del progetto “La Cittadella dell’infanzia”, selezionato e finanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini – Fondazione con il Sud, che si è svolto presso il Real Albergo delle Povere nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Obiettivo: ampliare e potenziare i servizi educativi e di cura di bambini di età compresa tra 0/ 6 anni con un focus preciso rivolto alle bambine e ai bambini che vivono in contesti territoriali disagiati.

Il progetto, di cui è capofila la Cooperativa Sociale ASAM e vede il Comune fra i partner, prevede attività che si svolgeranno nell’arco del triennio 2018-2021, presso la scuola dell’infanzia comunale “Giuseppe di Matteo” (già “Enea Rossi”) che di fatto diventa un polo educativo, precursore del sistema integrato di istruzione come delineato dalla Legge 107/15 (Buona Scuola) e dal relativo Dlg. n. 65/17.

Sono circa 40 le richieste di iscrizione nella prima Cittadella dell’infanzia a Palermo intitolata alla giovane vittima di mafia Giuseppe Di Matteo. La Cittadella di corso Calatafimi alta - nell’edificio scolastico messo a disposizione dal Comune - ospiterà tra l'altro anche una sezione primavera per i bambini fra i 24 e i 36 mesi, uno spazio-gioco per bimbi piccoli, laboratori artistici.

"Il progetto “La Cittadella dell’infanzia” - si legge in una nota - costituisce un’opportunità concreta per offrire alla città uno strumento valido contro la povertà educativa minorile e sottolinea l’importanza del Dlg n.65 che archivia le misure puramente assistenziali dello 0-3 anni, integrandole in un sistema più ampio 0-6 anni. L’emergenza educativa, sempre in primo piano per il triste fenomeno della dispersione scolastica, richiede interventi efficaci, azioni forti e condivise, non più differibili. Simbolicamente possiamo ben dire che “è suonata la campanella, bisogna entrare tutti in classe”. Tutti, i bambini e le bambine, a sostegno generalizzato delle famiglie. Per la prima volta si pone l’attenzione al sistema educativo della prima infanzia e della scuola dell’infanzia, unitariamente considerato, quale strumento di prevenzione della povertà educativa. Le precondizioni per costruire un vero “sistema integrato 0-6” effettivamente generalizzato risiedono, però, nell’azione unitaria di tutti gli attori - Stato, Regione, Comuni, congiuntamente con i servizi educativi e le scuole paritarie del privato sociale -  tesa a svolgere il proprio ruolo a servizio ed a sostegno delle famiglie. L’Italia – con il triste primato della Sicilia e di Palermo -  è un Paese vietato ai minori, la cui condizione vede le nostre comunità dove maggiormente si subiscono gli effetti della povertà educativa e, quindi, dell’abbandono e del degrado socio/economico. La partnership – pubblico/privato sociale – ha una valenza significativa in quanto è rappresentativa delle agenzie socio-educative del territorio, le quali, attraverso il coinvolgimento attivo di Stato, Enti Territoriali e del Terzo Settore, assumono valore in termini di sostenibilità e continuità dell’azione".

Presenti al convegno più di 300 addetti ai lavori, tra gestori e dirigenti di scuole dell’infanzia e asili nido, docenti ed educatori delle scuole statali, comunali di Palermo e delle scuole dell’infanzia paritarie aderenti alla FISM – Federazione Italiana Scuole Materne della provincia di Palermo.

"Gli interventi autorevoli dei rappresentanti delle istituzioni, regionali e nazionali, nonchè dei relatori coinvolti, tutti qualificati esperti del settore - conclude la nota - hanno offerto ai numerosi partecipanti l’occasione di approfondire tematiche fondamentali quali la centralità del bambino nel sistema integrato, l’importanza del ruolo delle istituzioni e del privato sociale, l’interculturalità, il rapporto scuola/famiglia. La giornata di lavoro, conclusasi con la visita alla “Cittadella dell’infanzia” presso la scuola dell’infanzia comunale “Giuseppe Di Matteo”, ha permesso di delineare strategie e strumenti efficaci per sostenere la programmazione di politiche e linee di intervento future, in una effettivacollaborazione Pubblico/Privato sociale per il bene comune".

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