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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Cimitero privato a Ciaculli, La Colla: "Non ci siano morti di serie A e di serie B”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

"I palermitani non hanno di che vivere, figuriamoci se possono approntare spese esose per morire".  Parole dure quelle usate da Luisa La Colla, consigliere comunale del Partito Democratico, in merito alla discussa realizzazione del cimitero dei Ciaculli, promosso da Rti Caec, cooperativa Celi e Di Giovanna srl. 

Nonostante la delibera sia stata ritirata ieri, La Colla ci tiene a precisare di essere “assolutamente contraria  a questo progetto per diverse ragioni. Intanto perché ad oggi non c'è più una vera emergenza cimiteriale perché si sta procedendo alla messa in sicurezza del cimitero dei Rotoli". 

“In secondo luogo - prosegue - la realizzazione di un forno crematorio, in programma al cimitero dei Rotoli, rientra già nel Piano triennale delle opere pubbliche del Comune”. 

Il consigliere, inoltre, pone l'accento su altre due questioni: “Qui il problema non riguarda tanto il contesto della salvaguardia del verde, a cui i più fanno riferimento. Piuttosto il fatto che l’area in cui si dovrebbe realizzare il nuovo cimitero appartiene a privati che andranno espropriati a caro prezzo”.

"E poi - aggiunge- a me risulta che alcuni terreni afferenti a questa zona siano confiscati alla mafia. Pagare per essere seppelliti non andrebbe contro il divieto assoluto di utilizzarli a scopo di lucro?".

La proposta è, dunque, quella di pensare a “mantenere ciò che abbiamo, realizzando la messa in sicurezza dei cimiteri già esistenti e il forno crematorio pubblico. Il cittadino - conclude - deve avere un cimitero dove poter accedere qualunque sia la sua condizione sociale”. 

“Per di più - conclude La Colla - è assurdo che si possa pensare ad un project financing per un cimitero:un’amministrazione comunale non può creare discriminazioni su chi può essere sepolto, pagando cifre esose per avere o un posto o 850 euro per essere cremato, e chi, invece, deve cambiare in città in tempo per morire. Il cimitero deve essere pubblico, senza se e senza ma”.

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