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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Cefalù

Cefalù, peculato e abuso d'ufficio: indagato il sindaco Rosario Lapunzina

A darne notizia è il primo cittadino: "Mi viene contestato di aver fatto un uso non consentito dell'auto del Comune e di non aver preso provvedimenti nei confronti di un dipendente comunale, accusato di appropriazione indebita". A Lapunzina è stato imposto anche l'obbligo di firma

Il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, è indagato per abuso d'ufficio e peculato. Il gip del tribunale di Termini Imerese, inoltre, gli ha imposto l'obbligo quotidiano di firma negli uffici di polizia. A darne notizia è stato lo stesso primo cittadino con un post su Facebook: "Ritengo doveroso, nei riguardi dei cittadini di Cefalù e dell’opinione pubblica in genere, dare personalmente conto di un provvedimento adottato nei miei confronti dal gip di Termini Imerese".

Al sindaco viene contestato di non avere assunto iniziative nei confronti di un dipendente comunale, accusato di essersi appropriato degli incassi dei parcometri per spenderli giocando. Quando il caso è stato scoperto, il dipendente ha restituito le somme al Comune. Il primo cittadino è accusato anche di aver fatto un uso non consentito della autovettura di proprietà del Comune.

"Lapunzina - puntualizza la polizia - è accusato di essersi appropriato, avendone per ragione del suo ufficio di sindaco il possesso o comunque la disponibilità, della Fiat Panda targata intestata al Comune di Cefalù, utilizzandola per scopi meramente personali, come viaggi fuori dal territorio comunale per incontri privati. Secondo gli inquirenti il sindaco si sarebbe messo frequentemente alla guida dell’auto dell’Amministrazione comunale parcheggiandola, nei giorni feriali e festivi e in orari serali e notturni, sotto la propria abitazione, così da esercitare di fatto sull’automobile un potere corrispondente a quello del legittimo proprietario, sottraendola così alla disponibilità della pubblica amministrazione".

"Sono perfettamente consapevole del fatto che - ammette Lapunzina - un amministratore pubblico è, più di ogni altro, soggetto all’azione di accertamento da parte della magistratura, cui, con assoluta serenità, velata, lo ammetto, da un pizzico di amarezza, sono pronto a fornire ogni giustificazione ed ogni contributo, idonei ad accertare la verità e dimostrare la linearità della mia condotta". Sono tuttora in corso, da parte degli investigatori del commissariato di polizia di Cefalù, ulteriori accertamenti per approfondire altri aspetti dell'indagine.

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