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Cronaca Cefalù

Organizzava le rapine tra una ceretta e una manicure: condannata estetista

Giulietta Battaglia dovrà scontare una pena di quasi due anni. La donna studiava nei dettagli le abitazioni delle clienti da colpire e poi forniva le informazioni ad una banda. Coinvolto nei raid anche uno dei due figli campione di kart

Arrestata  "l'estetista" con la passione per i cavalli della banda che terrorizzò le Madonie: adesso dovrà scontare quasi due anni di pena. Gli agenti della squadra investigativa del commissariato di Cefalù hanno assicurato alla giustizia Giulietta Battaglia, componente della gang che nel luglio 2012 fu sgominata dalla polizia nell'ambito dell'operazione "Moon Light". La sua attività lavorativa, o almeno quella fatta alla luce del sole, gli permetteva di studiare i sistemi di sicurezza delle case da ripulire e per i cui colpi aveva coinvolto anche il figlio.

Le lunghe indagini condotte dagli uomini guidati da Manfredi Borsellino portarono all'arresto di sette persone, nonché alla denuncia a piede libero di due ricettatori, che si erano resi responsabili di numerosi colpi in residenze estive (e non) tra Cefalù e Castelbuono, trafugando oggetti preziosi e in oro dalle ville. All'interno di una delle proprietà dei ladri fu trovato un mini arsenale che "lasciava ipotizzare - spiega la polizia - un salto di qualità della banda, pronta ad usare le armi contro chiunque si fosse opposto sulla loro strada". La Battaglia, a cui toccherà scontare la pena residua di un anno, undici mesi e sedici giorni, era la compagna di una delle "menti" del gruppo, Alfio Samuele Zingali.

Tra una manicure ed una ceretta, la donna aveva tutto il tempo per studiare nel dettaglio i punti di accesso e le abitudini delle sue clienti, oltre ad eventuali telecamere o allarmi, così da rendere più agevole il compimento dei furti. Solo allora entrava in gioco il resto della banda, che attendeva il chiaro di luna (da qui il nome dell'operazione Moon Light), per irrompere e fare razzia nelle villette. Non contenta, forse, dei ricavi della sua seconda attività, Giulietta Battaglia coinvolse il uno dei suoi due figli, E.D.G., campione di kart, che con i furti riusciva ad alimentare le sue passioni: auto e moto. Nel marzo del 2013 Zingali fu condannato definitivamente a due e diciotto mesi: a Castelbuono si trovava il suo negozio "Sel autoricambi", utilizzato come base operativa per la pianificazione dei colpi.

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