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Cronaca Libertà / Via Marchese di Villabianca, 163

"Case di riposo come lager", i nomi delle strutture sequestrate: denunciata vigilessa

Sono "Anni d'oro" in via Marchese di Villabianca 163 e "Arcobaleno", in via Libertà 103. Due donne, madre e figlia, in qualità di gestore e titolare delle due strutture, sono state denunciate a piede libero. E c'è pure il singolare caso di un'anziana dimagrita misteriosamente

Sono "Anni d'oro", via Marchese di Villabianca 163, e "Arcobaleno", via Libertà 103, i due centri di accoglienza per anziani che sono stati sequestrati preventivamente dalla polizia (VAI ALL'ARTICOLO). Due donne, madre (M.G.D.) e figlia (R.F.), in qualità di gestore e titolare delle due strutture, sono state denunciate a piede libero. Dovranno rispondere dei reati di estorsione aggrava e in concorso di maltrattamenti e abbandono di persona incapace. La madre è un'agente della polizia municipale.

L'indagine dei poliziotti del commissariato Libertà è partita dalla denuncia di un'infermiera, che ha raccontato agli investigatori di come all'interno maltrattavano gli anziani legandoli al letto con degli stracci e abusavano di psicofarmaci per sedare i più irrequieti. (GUARDA LE IMMAGINI)

I racconti dei condomini sembrano confermare quanto ipotizzato dagli investigatori. "Da almeno tre anni - racconta un abitante del palazzo di via Marchese di Villabianca - ho sentito spesso urlare di notte. Di frequente sono arrivate le volanti della polizia. Le condizioni in cui stavano erano disumane: otto anziani accuditi da una sola badante. La titolare a volte arrivava in divisa, mi hanno raccontato come fosse violenta anche con i dipendenti". Stessa situazione in via Libertà. "I locali erano per otto persone, ma ci stavano anche in 15 - racconta un condomino -. C'era chi lasciava i propri cari solo per il weekend. E li facevano dormire in brandine alla meno peggio. La badante poi veniva pagata 400 euro al mese, ma aveva turni improponibili, anche notturni". 

E quella che emerge è una realtà ai limiti del raccapricciante. Gli ospiti della casa di cura mangiavano poco, i frigoriferi erano vuoti e spesso il latte era annacquato. La presenza fissa a pranzo era la pasta con la salsa, presentata a tavola praticamente ogni giorno. E c'è pure il singolare caso di un'anziana dimagrita "misteriosamente" di 20 chili dopo qualche mese. Al punto che quando la figlia andò a riprenderla - raccontano alcuni vicini - vedendo la mamma così 'deperita', chiese conto e ragione ai titolari della struttura.

Gli elementi venuti fuori dalle indagini della polizia, che si è avvalsa di intercettazioni, sopralluoghi, perquisizioni e accertamenti vari, descriverebbero un “tale livello di crudeltà e disumanità - spiegano dalla Questura - difficilmente riscontrato in episodi analoghi e anche perché a gestire la ‘cura’ dei ricoverati non c’era personale qualificato, bensì badanti camuffati da infermieri". (Su segnalazione si precisa che la struttura "Anni d'Oro" ha una sede unica in via Marchese di Villabianca, che nulla ha che vedere con altre case di cura omonime)

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