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Cronaca

Case popolari dai beni confiscati, realtà o solo propaganda?

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Il direttore dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati alla Mafia dott. Postiglione, per l’ennesima volta e sempre in “pompa magna” con tanto di articoli sui giornali,  assegna beni confiscati agli enti territoriali e tra questi il  Sindaco di Palermo, che servirebbero a dare una casa alla “povera gente”. Questo ciò che si legge dai giornali, salvo poi confrontarsi con la realtà, dove si scopre che solo una minima parte di questi beni che vengono assegnati, trovano una reale destinazione. Più del 60% dei beni che vengono assegnati vengono lasciati inutilizzati. Il Comune  di Palermo è da anni che riceve beni confiscati. Molti dei quali giacciono inutilizzati perché per poterli utilizzare li deve prima ristrutturare con un esborso di denaro pubblico. Ma non è solo il comune a trovarsi in queste condizioni. Anche la Regione Siciliana, la Questura di Palermo, e tanti altri enti e istituzioni.

Da qui possiamo dedurre che le assegnazioni fatte sempre tutte in “pompa magna”, dove la volta scorsa all’Hotel San Paolo era presente perfino il Ministro Alfano. Nei titoli dei giornali si leggeva di una assegnazione di circa 200 alloggi alle forze dell’Ordine. Se cosi fosse perche tanti poliziotti sono costretti a pagare affitti esosi o costretti a vivere in casa di parenti? Oltretutto la Questura di Palermo da vent’anni possiede circa 30 appartamenti che non riesce nemmeno ad utilizzarli come magazzino e alcuni di questi sono stato oggetto di occupazione abusiva.  A quale Polizia sono stati assegnati questi alloggi?

E tutto un bluff ? E’ solo propaganda? E’ forse un modo per far dimenticare le turbolenze interne all’Agenzia Nazionale quando l’Ex Direttore rivelò i compensi “D’ORO” degli amministratori e dei Coadiutori di alcune Società Immobiliari, (CONFISCATE ALLA MAFIA) ? Vogliamo voler credere che tutto questo venga fatto a favore della povera gente ma purtroppo siamo molto scettici.

Un’altra cosa sulla quale VI è molta perplessità è l’uso dei soldi confiscati. Il famoso Fondo Unico Giustizia. Pare che ammonti a circa 2 miliardi di euro. Una parte in contanti e l’altra in titoli. In una dichiarazione pubblica estratta dal resoconto stenografico della Commissione antimafia del 2014, si legge che parte di questi soldi si sono spesi per pagare gli straordinari ai poliziotti. Abbiamo fatto una verifica, visto che siamo Polizotti, e non siamo stati in grado di risalire al capitolo di spesa che facesse riferimento al pagamento degli straordinari attinti da questo FUG. Sono stati spesi questi soldi o no…? E se sono stati spesi a cosa sono serviti…? È amara la notizia ma purtroppo la cooperativa dei poliziotti che intendeva comprare le case confiscate ai mafiosi a breve potrebbe chiudere, nonostante l'esistenza di migliaia di appartamenti confiscati lasciati a marcire e che incidono pesantemente  sui bilanci dello Stato. La "Coop. COPS S.r.l." potrebbe non raggiungere il suo scopo sociale e il perché potrebbe spiegarcelo il Prefetto Postiglione, che non ha mai risposto alla nostre richieste.

Giova ricordare che i soci della COPS S.r.l., sono tutti poliziotti in servizio ATTIVO nella provincia di Palermo. Provincia che conta migliaia di beni confiscati e anche quella che ha subito le perdite di vite umane nella lotta contro la MAFIA. Possiamo credere che il dott. Postiglione sconosca l'art 48, comma 6, del D.Lgs 159/2011, (codice antimafia), che consente al personale delle  Forze Armate e di Polizia di acquistare con opzione prioritaria i beni confiscati alla Mafia, purché si costituiscono in Cooperative Edilizie? Possiamo pensare che un alto funzionario dello stato si rifiuti di incontrare personale delle Forze dell’Ordine? In questa vicenda si rileva un altro dato inquietante, oltre ovviamente alla mancata osservanza della citata legge, l'uso indiscriminato di alcuni "appartamenti confiscati" da parte di persone che tanto "ABBISOGNEVOLI" non sembrerebbero. Eppure, hanno ottenuto "gratuitamente" e senza tanti scrupoli,  l'uso di lussuosi appartamenti confiscati nelle zone più rinomate della città di Palermo. Anche l'uso di alcune ville in zone decentrate della città, a favore di appartenenti dello stato.

Gestire i Beni Confiscati non è affatto semplice e  lo si comprende dal fatto che i governi che si sono succeduti se ne sono sempre lavati le mani. Un apparato abbandonato a se stesso. Senza uomini e senza mezzi e soprattutto senza la "VOLONTA'" di un buon uso di questi beni. Tuttavia sono tante le associazioni che riescono ad ottenere un bene confiscato. Oltretutto,  va detto che questi beni una volta assegnati pesano ancor di più sul groppone dell'erario. Qualche anno fa la Regione Sicilia sborsò 4 milioni di euro di contributi pubblici che andarono ad una associazione che ebbe assegnato un bene confiscato. In altri casi il bene viene miseramente "ABBANDONATO" oppure occupato abusivamente.

Le Forze di Polizia e le Forze Armate, acquistando una sola parte di questi beni, darebbero un grosso aiuto alle casse dell'Erario. Lo Stato incasserebbe denaro, e non avrebbe più il problema di sborsare contributi pubblici perché il bene passa di proprietà del Polizotto, del Carabiniere, del Finanziere etc etc Quanto guadagnerebbe lo stato…? Con i stessi soldi incassati si potrebbero risolvere questioni sociali. Ma la cosa che darebbe una svolta vera e significativa nella lotta contro la criminalità sarebbe che il mafioso porrebbe fine alla speranza di riavere il bene.

La vendita dei beni confiscati, così come viene indicato dal codice antimafia, se solo i 70 soci della COPS fossero stati i compratori, avrebbero fruttato alle casse dello Stato circa 3 milioni e mezzo di euro. E questo solo per i beni presenti nella provincia di Palermo. Quante opere sociali di pubblica utilità si potevano realizzare? E se a comprare fossero 1000 dipendenti tra Forze Armate e Forze di Polizia? Tenendo conto che sono circa 3500 i beni confiscati?

La COPS SRL si potrebbe sciogliere ma  prima che questo accada ci auspichiamo che il Prefetto Postiglione possa decidere di riceverci. Ed è inverosimile constatare che in  tanti hanno plaudito a questa nostra iniziativa. Per questa vicenda si sono avviate interrogazioni e inchieste parlamentari ed è intervenuta anche la Commissione Antimafia Regionale Siciliana,  per la quale una delegazione della COPS è già stata sentita. Persino il Presidente della Repubblica Mattarella ha risposto ad una lettera di un nostro socio. Ciò nonostante il Direttore Postiglione non ci riceve. Le nostre ragioni non possono rimanere “INASCOLTATE”, per questo motivo e nostro malgrado, ci siamo rivolti ad uno studio legale di Monreale che da subito ha riferito che per la vicenda esistono ampi margini per avviare un’azione legale.

Presidente "Coop. Edilizia COPS S.r.l."  
Assistente Capo della Polizia di Stato
Domenico Milazzo

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