Ucciardone, poliziotti penitenziari e personale civile si astengono dalla mensa
I servizio mensa, al pari di qualunque servizio fornito da una pubblica amministrazione, deve uniformarsi a criteri di efficacia, efficienza, nel rispetto di specifici standard qualitativi.
Cibi di scarsa qualità, pane ammuffito, presenza di insetti vari, locali inadeguati dal punto di vista igienico - sanitari; questo è quanto indicato nell'esposto presentato al nucleo territoriale VISAG ( servizio di vigilanza sull'igiene e la sicurezza dell'amministrazione della giustizia), il 08.07.2014 dal SIPPE e dall'Associazione Diritti e Tutele.
Da qualche giorno tutti i lavoratori del carcere dell'Ucciardone hanno volontariamente deciso di disertare la mensa e lo faranno fino a quando la Direzione del Carcere non provvederà a mettere in sicurezza i locali mensa ma, soprattutto, sino a quando non saranno scelti alimenti di qualità e comunque non scadenti o scaduti.
Dopo l'intervento del SIPPE e dell'associazione Diritti e Tutele, l'amministrazione avrebbe deciso subito di chiudere la mensa per procedere ad una disinfestazione. "I poliziotti penitenziari dell'Ucciardone sono stanchi - dichiara Antonio Piazza, presidente dell'associazione Diritti e Tutele - questa forma di protesta non finirà fino a quando non saranno assunti atti concreti e siamo pronti anche a presentare un esposto all'Autorità Giudiziaria in caso di inadempimenti".
Il servizio mensa - aggiunge il dirigente sindacale locale del SIPPE, Mario Scarpitta - al pari di qualunque servizio fornito da una pubblica amministrazione, deve uniformarsi a criteri di efficacia, efficienza, nel rispetto di specifici standard qualitativi". Alla protesta, oltre il SIPPE e l'Associazione Diritti e Tutele (AD&T), si è aggiunta anche la FP CGL Polizia Penitenziaria del Carcere di Palermo Ucciardone.