Al Capo un "take away" della droga: le dosi cedute attraverso fori nelle pareti
Il magazzino era chiuso dall'esterno. Lo scambio stupefacenti-soldi avveniva attraverso buchi nel muro. E' stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco per apire dei lucchetti "antiscasso". In manette un uomo di 32 anni
Un magazzino trasformato in bunker e usato come base operativa per lo spaccio della droga. E' la scoperta fatta dai carabinieri in via Beati Paoli, al Capo. In manette è finito A.L. 32 anni, sorpreso all'interno del box. Quello scoperto dai militari dell'Arma era una sorta di fortino inaccessibile dall'esterno. Lombino si faceva chiudere all'interno e passava gli stupefacenti ai clienti attraverso dei buchi nelle pareti. Una sorta di "take away" della droga. Gli acquirenti inserivano le banconote e portavano via le dosi. 
Per aprire il magazzino sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, che hanno rotto i lucchetti antiscasso. All'interno sono stati trovati 18 involucri di cocaina per un peso di 6 grammi, 56 bustine di marijuana, per un peso di 93 grammi e 11 stecche e 4 cubetti di hashish per 30 grammi.
"Non è ancora chiaro - spiegano i militari dell'Arma - quante ore trascorresse nel bunker lo spacciatore. All’interno vi era un angolo con un lavandino per l’igiene personale e per terra sono stati trovati piatti in plastica usati e confezioni domopack per la conservazione degli alimenti, perché probabilmente qualcuno aveva anche il compito di rifornire lo spacciatore durante l’intera giornata". L'uomo è agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
Controlli antidroga sono stati effettuati dai carabinieri anche a Carini. In manette una donna di 48 anni, V.M, e il fidanzato della figlia, E.P.,, di 22 anni. In casa di V.M. c'erano più di 440 grammi di marijuana, già suddivisa in dosi e destinata allo spaccio. §Il giovane era in possesso di altri sette grammi delle stessa sostanza. Denunciata e affidata a una comunità per minori invece la figlia della donna.
