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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Campofelice di Fitalia

Campofelice di Fitalia ancora isolato: "Gli studenti non andranno più a scuola"

A lanciare l'allarme è il sindaco Aldegheri denunciando le condizioni in cui versano le strade d'accesso al paese, gestite dalla Città metropolitana di Palermo, la sp 55 e l’intercomunale 30: "La prima è chiusa per caduta massi, la seconda è un colabrodo e l'Ast ha interrotto il servizio di trasporto"

A Campofelice di Fitalia non ci sono scuole medie e superiori e fra una settimana il servizio privato per il trasporto degli alunni verso Mezzojuso, Lercara, Corleone e Palermo sarà interrotto perchè le strade di collegamento sono impraticabili. Così per gli studenti le scuole finiranno prima del tempo. A lanciare l'allarme è il sindaco Pietro Aldegheri: “Da cinque anni denunciamo inascoltati questa drammatica situazione senza avere avuto risposte concrete. Le istituzioni preposte a risolvere il problema invece di aiutarci, con la loro indifferenza e la loro inefficienza hanno messo il paese alle corde. Crollano le attività commerciali, anziani e malati sono a rischio perché le ambulanze arrivano con forti ritardi e parecchie persone stanno andando via. Siamo la Regione delle chiacchiere, delle carte (abbiamo un dossier che non finisce mai) e dei problemi mai risolti, dove si è solo bravi a rimpallarsi le responsabilità e a non risolvere mai problemi. Ci siamo insistentemente rivolti a tutti, dalla Protezione civile locale sino al ministro dei Trasporti, ci manca solo il presidente della Repubblica al quale rappresenteremo la situazione nei prossimi giorni. Per dirgli se è possibile che si debba far morire un paese per una strada, i cui lavori sono tra l’altro finanziati e i fondi non spesi da anni”.

Della situazione in cui si trova Campofelice si tornerà a parlare domani mattina nel corso di un vertice in Prefettura dove saranno presenti, oltre al sindaco Pietro Aldegheri, la protezione civile, la Città metropolitana e gli assessorati regionali alle Infrastrutture e alla Pubblica istruzione.

Il paese ha due strade di accesso entrambe gestite dalla Città metropolitana di Palermo, la strada provinciale 55 che lo collega a Mezzojuso e da qui verso tutti gli altri centri e l’intercomunale IC 30 che si aggancia alla veloce Palermo-Agrigento. "La Sp 55, nonostante sia l’unica via di fuga indicata dalla protezione civile in caso di emergenze, è chiusa al traffico - spiega il sindaco - dallo scorso mese di ottobre per caduta massi da un costone adiacente. E si aspetta da diversi mesi che si facciano i necessari lavori di messa in sicurezza. La IC 30 è poco più di una trazzera con avvallamenti, frane, manto stradale dissestato, senza misure di protezione e con forti restringimenti. Praticamente un colabrodo. In questa strada si stanno facendo lavori per 200 mila euro, attualmente fermi per il maltempo, finanziati dalla Città metropolitana, per sistemazioni che comunque non saranno risolutive del problema che richiede interventi finanziari molto più consistenti. Entrambe le strade da tre anni hanno un finanziamento complessivo di 3 milioni e 600 mila euro per la sistemazione definitiva soldi che però non vengono spesi perché la Città metropolitana dice di non avere personale e risorse finanziarie per fare la progettazione e mandare le opere in gara".

Diritto allo studio negato

A causa di queste condizioni, lo scorso mese di ottobre l’Ast ha ritenuto di non poter più percorrere la IC 30. E gli studenti sono rimasti per qualche settimana a casa. A quel punto l’amministrazione comunale si è fatta carico del problema ed ha affittato a proprie spese un pulmino privato (costo 8 mila e 200 euro) per il trasporto degli studenti e di tutti gli altri campofelicesi sino al 22 dicembre perché poi scattavano le vacanze natalizie e si pensava che alla ripresa della scuola il problema sarebbe stato risolto. Ma al 6 gennaio non era cambiato nulla e il Comune ha fatto un nuovo contratto per 14 giorni con un’altra ditta privata (costo 3.700 euro) che scade fra sette giorni. “Dopodiché - conclude il sindaco - non abbiamo più un solo euro da impiegare per il trasporto degli studenti che quindi saranno costretti a non andare più a scuola. Siamo un piccolo comune di 500 abitanti e togliendo 12 mila euro dalle casse siamo rimasti scoperti da un altro lato, quello dei servizi essenziali da dare anche a persone che vivono condizioni di forte disagio e marginalità. Ma ora non abbiamo più nulla a cui attingere”.
 

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