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Prima era uomo, ora è donna: 20 anni dopo la scuola cambia il nome sul diploma

Una storia che arriva dal Cep e che si è conclusa con un lieto fine. La donna si è recata nell’istituto comprensivo Giuliana Saladino ed ha ottenuto il "nuovo" documento. Il dirigente scolastico Giusto Catania: "Talvolta basta una firma per garantire i diritti"

Ai tempi degli esami era un uomo. Vent’anni dopo, oggi, è una donna che chiede di avere il diploma con l'intestazione del suo vero nome. Una storia che arriva dal Cep quella di Giuliana (nome di fantasia per garantirne l'anonimato). Donna lo è, anche se non dalla nascita. A stabilirlo il tribunale di Palermo che ha avallato la piena rettifica di genere al termine di un percorso personale. La donna, con un nuovo nome, nuovi documenti, un nuovo codice fiscale, aveva però alle spalle ancora un vecchio diploma di studi. Si è recata così nella sede della sua scuola, l’istituto comprensivo Giuliana Saladino nel cuore del quartiere di periferia, e ha chiesto che anche il diploma, come tutti i suoi documenti, contesse il nome corretto. 

Il diploma di scuola media era stato conseguito da un ragazzino di 14 anni, oggi donna di 35. La scuola ha così acquisito la documentazione, la sentenza del tribunale e la trascrizione di genere all’anagrafe. Da lì,è stato emesso un nuovo diploma con allegato il decreto integrativo con la rettifiica del nome. “Una storia non usuale -  spiega a PalermoToday il dirigente scolastico Giusto Catania - che trovo significativo raccontare. La scuola ha mostrato la massima disponibilità nei confronti di una donna che, dopo un primo momento di titubanza, aveva la necessità di avere un titolo di studi corrispondente al suo nome e al suo sesso". 

Nessun imbarazzo, nessuna morbosità dunque. “È il segnale che molte persone che hanno paura ad affrontare quello che potrebbe trasformarsi in un attimo in pregiudizio, in realtà possono superarlo con la collaborazione di tutti - aggiunge il preside -. Dagli uffici non si è registrato alcun rapporto di ostilità, semmai di comprensione”. E proprio alla comprensione e contro ostilità e pregiudizi Giusto Catania non è nuovo. Quando era assessore del Comune di Palermo con delega alla Partecipazione propose che anche i diritti delle coppie di fatto della città venissero tutelati senza alcuna discriminazione. In quell’occasione Palermo fu la quarta città d’Italia ad avere un registro delle unioni civili. "Talvolta - conclude Catania - basta solo una firma per superare le difficoltà burocratiche e per garantire i diritti alle persone".

Via libera al registro unioni civili: Palermo è la quarta città d'Italia

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