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Cronaca

Pasqua amara per gli operatori Almaviva: "L'azienda sta facendo una strage"

Prosegue la protesta contro la decisione dell'azienda di ridurre l'organico. In città è previsto il taglio di 1670 unità. "Palermo - sottolineano - rischia un dramma sociale"

Festa senza sorrisi per i lavoratori del call center Almaviva, che da giorni protestano contro la decisione dell'azienda di tagliare l'organico. Solo a Palermo i lavoratori a rischio sono 1.670. Da una settimana gli operatori stanno dando vita a sit in e blocchi stradali per manifestare tutto il loro disagio e la loro preoccupazione.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata da un gruppo di operatori alla nostra redazione.

"Siamo i lavoratori di Almaviva,
il 21/03/2016 Almaviva Contact ha aperto la procedura di mobilità per 2988 lavoratori: 1670 a Palermo; 918 a Roma; 400 a Napoli. Almaviva, Società leader nel settore dei call center, sta effettuando una vera e propria strage nei confronti dei suoi lavoratori in nome di una riorganizzazione aziendale. Palermo, la città più colpita rischia una profonda crisi sociale!

Noi siamo i ragazzi del call center, quei ragazzi che con gentilezza e professionalità forniscono informazioni amministrative, tecniche e commerciali per molti grossi clienti: Wind Infostrada, Telecom Italia, Vofadone, Sky, Alitalia, Enel. Almaviva beneficiando di molti sgravi fiscali ci ha assunto con un contratto a tempo indeterminato regolato dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) del settore delle Telecomunicazioni, ma oggi, in virtù delle gare al massimo ribasso, non riesce più a sostenere il costo dei suoi dipendenti.

Che cosa sono le gare al massimo ribasso? In pratica quando questi grossi committenti devono assegnare le commesse, cioè devono scegliere l'azienda che gestirà il loro call center, la sceglie, non in virtù di parametri qualitativi, ma in virtù del minor costo del lavoro, questo ovviamente, favorisce le aziende chedelocalizzano, cioè che assumono operatori stranieri all'estero, piuttosto che aziende, come Almaviva, i cui dipendenti sono italiani. In pratica: il traffico italiano, le vostre sim , le vostre carte di credito.i servizi di queste grosse aziende, vengono gestiti all'Estero. Il lavoro viene portato all' Estero. E i consumatori che cosa possano fare? L' articolo 24 bis del decreto legge 22 giugno 2012 n. 83 (convertito nella legge 7 agosto 2012 n.134) consente al cliente di scegliere, tramite digitazione sul proprio telefono, se parlare con un consulente italiano o straniero. Ma questo articolo viene violato e nonostante ci siano state delle ispezioni che hanno rilevato delle irregolarità, le sanzioni non vengono applicate. La legge non viene rispettata e le aziende che delocalizzano non vengono sanzionate! Quindi ci chiediamo: 'E' questo uno Stato di diritto? L'articolo1 della Costituzione sancisce che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro! Rendendole meno competitive, agevola le aziende che per lo stesso lavoro assumono dipendenti all'Estero. Perché questo in Francia non avviene? Perché in altri Paesi Europei i lavoratori appartenenti al ramo delle telecomunicazioni vengono tutelati? Sapevate che ci sono Multinazionali che gestiscono il traffico telefonico francese e sono costrette alla territorialità, cioè ad assumere dipendenti in Francia? Mentre le stesse aziende che gestiscono traffico telefonico italiano affidano il lavoro a operatori esteri? Il nostro è un grido di allarme, un grido di dolore. Tremila famiglie rischiano la fame e ciò comèporta un inevitabile dramma sociale.

Molti giornalisti ci hanno risposto che non possono occuparsi dell'argomento, che ciò ormai non fa più notizia, ci ignorano... Dov'è finito il dovere di cronaca? La solidarietà sociale? Date risalto al nostro dramma: Palermo e il Sud non possono permettersi 3000 disoccupati in più!!! Da cittadini onesti, da giovani che combattono per il loro lavoro e per la giustizia sociale nella loro Terra, è doveroso ricordare a tutti: che la criminalità organizzata, le mafie si combattono soprattutto con il lavoro!!! Solo se la gente ha la possibilità di vivere onestamente del proprio lavoro non ha bisogno di sottostare a logiche mafiose, perché non è ricattabile!!! Lo Stato siamo noi...e ognuno di noi deve fare il proprio dovere.

Cordialmente ma con tanta preoccupazione, i lavoratori di Almaviva".

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