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Cronaca

Cacciatori ma senza armi, assolti in Cassazione: "Stavano addestrando i cani"

In quattro erano stati sorpresi a Cozzo Lupo, tra Torretta e Palermo, dove il Corpo Forestale aveva scoperto alcuni richiami per quaglie nascosti tra la vegetazione. Sui loro fuoristrada però non avevano trappole, reti o armi

Stavano utilizzando i richiami per uccelli con l’obiettivo di addestrare i loro cani da caccia, ma non avevano con loro alcun fucile o carabina. I giudici della Cassazione hanno assolto Giuseppe Iachetta (24 anni), Giuseppe Mandalà (51), Vincenzo Russo (30) e Filippo Piazza (59) che erano stati condannati per l'attività venatora in un periodo in cui la caccia non era consentita. Un anno fa i quattro erano stati infatti sorpresi a Cozzo Lupo, nelle campagne tra Torretta e Palermo, dove gli uomini del Corpo Forestale avevano individuato alcuni apparecchi utilizzati per attirare le quaglie.

Durante i controlli era però emerso che, a bordo dei due fuoristrada utilizzati per raggiungere il posto prescelto, i quattro non avevano alcun tipo di arma al seguito. In un primo momento questo dettaglio non era bastato a dimostrare la loro innocenza ma gli avvocati Francesca Di Giunta e Giuseppe Fiorenza sono riusciti a convincere la Suprema corte che i quattro imputati si trovavano lì solamente per allenare i “cani da ferma”. Niente armi, munizioni, reti o trappole per abbattere o catturare volatili. In poche parole non erano in “atteggiamento da caccia”.

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