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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Il ricercatore palermitano Bruno Pomara protagonista a Firenze

E' stato uno dei protagonisti dell’inaugurazione dell’Istituto Sangalli: “E’ necessario attrarre giovani ricercatori stranieri in Italia”

Laureato a Palermo in Storia europea e attualmente dottorando dell’Universitat de València, Bruno Pomara Saverino ha già un palmares di riconoscimenti accademici di tutto rispetto. Con la sua tesi di laurea sulla criminalità nel regno di Sicilia del '600 ha vinto il premio dei giovani ricercatori di Storia Moderna in Spagna. Nel 2011 ha avuto il riconoscimento della rivista Campus che lo ha incluso nella classifica dei nuovi 100 talenti italiani del 2011 e tra i migliori dieci del settore Ricerca. Attualmente per il dottorato sta svolgendo una ricerca sulla diaspora dei moriscos in Italia, dopo l'espulsione dalla Spagna. In particolare intende mettere in luce le diverse forme di insediamento di questo gruppo di rifugiati in Italia e i problemi sociali e morali che la loro presenza provocava, così come le dinamiche di integrazione con la popolazione locale.

Pomara, che da qualche anno vive metà anno in Spagna come docente all’Università e metà in Italia come ricercatore (grazie a importanti finanziamenti dei ministeri iberici), è stato uno dei protagonisti dell’inaugurazione dell’Istituto Sangalli a Firenze.

Forte delle sue collaborazioni europee, sullo stato della ricerca in Italia Pomara la pensa così: “L’accademia italiana è un luogo che forse ha avuto i suoi fasti in passato, ma adesso è un luogo sterile. Al posto di sbandierare rientri di cervelli - che tra l'altro poche volte vanno in porto - io promuoverei strategie per attrarre stranieri in Italia e rendere le nostre Università appetibili. Basti guardare le Università spagnole, portoghesi, inglesi, francesi o tedesche: i loro dipartimenti "pullulano" di ricercatori da tutto il mondo, mentre i nostri, a causa di politiche "baronali" intollerabili, sono chiusi ai soli italiani. Una occasione persa di sviluppo e arricchimento intellettuale, culturale e metodologico”.

Insieme a Pomara, l’Istituto Sangalli collabora con diversi altri giovani talenti che, passando dall’approfondimento della figura di Niccolò Machiavelli allo studio di Fabrizio de Andrè nella storia della canzone italiana, fino all’immagine miracolosa di San Domenico di Soriano, portano avanti il loro percorso di ricerca in Italia, nonostante le difficoltà.

I giovani talenti sono intervenuti all’inaugurazione dell’Istituto fiorentino per raccontare i loro percorsi di studio, contestualizzandoli nel quadro di un Paese, l’Italia, da tempo sordo alle richieste di chi vuole restare e fare ricerca nel settore umanistico. Una delle poche eccezioni in questo panorama è l’Istituto Sangalli.

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