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Cronaca

Le verità della Borsellino ai magistrati “Pressioni da Tutino e da politici”

Nel luglio 2014 l'ex assessore alla Sanità riferì di essere stata contattata dall'ex primario e dagli onorevoli Nino Oddo e Giovanni Di Giacinto, della lista Megafono, affinché intervenisse per agevolare la nomina dell'ex commissario di Villa Sofia Giacomo Sampieri. E intanto salta l'intervento del Governatore all'Ars

Ha parlato di pressioni politiche da parte dell’ex primario Matteo Tutino e di due deputati della lista Megafono. E’ quanto riferito dall’ex assessore alla Sanità Lucia Borsellino, che nel luglio del 2014 inviò una nota alla procura palermitana spiegando di essere stata contattata “dagli onorevoli Oddo e Di Giacinto affinché intervenisse sul neo direttore generale dell’Asp di Trapani, Fabrizio De Nicola, per agevolare la nomina presso quell’azienda di Sampieri (Giacomo, ex commissario di villa Sofia, revocato proprio da Lucia Borsellino) nella carica di direttore sanitario”. Circostanza che i due deputati hanno negato. E intanto la grande attesa all’Ars per l’intervento di Crocetta potrebbe essere vana perché, secondo voci di corridoio, potrebbe sfumare.

"Quello che si sta verificando - ha dichiarato Crocetta a La Repubblica - è il fatto più ignominioso della storia d'Italia. Al confronto il caso Boffo era roba per ragazzini. Ho sempre difeso Lucia, fino all’ultimo. L’ho protetta da tante cose che la sua famiglia neppure sa. E’ stata tratta in inganno - ha continuato - da notizie fasulle. Per questa ce l’ha con Tutino”. Ma non sarebbe dello stesso avviso l'ex assessore Borsellino: "Io sono stata leale con Crocetta. Lui non mi ha detto tutto. Ho appreso dai giornali - aggiunto - che sapeva che il dottor Tutino parlava male di me e questo non me lo ha mai detto". Tornando a quanto riferito dall’ex assessore alla Sanità ai pm, nel marzo del 2014 Lucia Borsellino fu ascoltata come persona informata su i fatti dalla Procura di Palermo, che aveva avviato delle indagini su Tutino. Riferì ai magistrati del primario e di quello che definì un comportamento “irrituale”, dato che telefonava spesso alla segretaria dell’Assessorato. "A molte telefonate - disse ai magistrati - credo non abbia neanche risposto o abbia detto di essere indisponibile, perché le si chiedeva appunto cosa stesse succedendo in assessorato o se io stessi assumendo delle posizioni addirittura contrarie al governo”.

Durante quegli incontri l’ex assessore venne a conoscenza dai pm di una serie di notizie da lei stessa definite "inquietanti", come il procedimento disciplinare avviato nei confronti di Tutino a Caltanissetta, dove lavorava il medico, il cui fascicolo arrivò a Palermo, dove il commissario di Villa Sofia Giacomo Sampieri lo chiamò. Un procedimento che non arrivò mai a conclusione i cui incartamenti furono trovati dai Nas, ancora sigillati, chiusi in un cassetto. Ma di quel fascicolo la Borsellino non ne sapeva nulla: "Non ne sono stata mai posta formalmente a conoscenza. Ho chiesto espressamente - riferì ai pm - a Sampieri di sapere se anche il dottore Tutino era stato destinatario di un avviso di garanzia e mi ha detto di no". Un grande alone di incertezza regna ancora sulla vicenda e molte saranno le notizie che si susseguiranno nei prossimi giorni. Intanto, questa mattina, l'avvocato difensore di Crocetta, Vincenzo Lo Re, incontrerà la stampa all’hotel delle Palme per illustrare le iniziative legali che intenderanno adottare nei confronti del settimanale L’Espresso.

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