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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Artigiano in difficoltà riceve assegno dal Papa ma non riesce a incassarlo

Bennardo Raimondi è finito sul lastrico dopo aver denunciato i suoi aguzzini. Per aiutare il figlio malato ha tentato persino di vendere un rene. Ha scritto al Pontefice, che ha risposto con una lettera e un assegno da mille euro. Ma lui non ha un conto corrente…

Un artigiano palermitano chiede aiuto al Papa che gli risponde inviandogli una lettera insieme ad un assegno da mille euro. Solo che l’assegno non può essere incassato perché l’uomo non ha un conto corrente.

E’ la storia di Bennardo Raimondi, che anni fa dopo aver denunciato i suoi strozzini è finito sul lastrico: ha dovuto chiudere la sua azienda di ceramiche e licenziare i suoi dipendenti. Per aiutare il figlio gravemente malato ha tentato persino di vendere un rene. L’uomo comunque ha sempre continuato a lavorare, seppure non riuscendo a guadagnare il necessario per mantenersi, partecipando a mostre ed esposizioni, organizzando laboratori artigianali. Le difficoltà però rimangono e così lo scorso settembre ha deciso di rivolgersi a papa Francesco lo scorso settembre.

Una lunga lettera di otto pagine per raccontare una vita al limite. ''Una lettera come tante, come quelle scritte al sindaco di Palermo e al presidente della Regione, che non mi hanno mai risposto". A rispondere però lo scorso 4 dicembre è stata l'Elemosineria Apostolica. E insieme alla lettera ha inviato un assegno da mille euro.

Assegno che però non si poteva incassare perché i coniugi Raimondi non hanno un contro corrente e inoltre l'assegno non era trasferibile e dunque si sarebbero dovuti recare nella filiale della banca romana che lo aveva emesso. Inoltre inizialmente il nome sull'assegno era sbagliato e quindi la cosa creava ulteriore problema. Quell'assegno è stato rinviato al mittente per due volte, ma la santa Chiesa, con santa pazienza, lo ha rispedito modificando l'intestatario”.

Ma restava il problema del conto corrente. Così la volta successiva la Santa Sede ha risposto che verrà inviato un vaglia postale in modo tale che possa essere incassato senza alcun problema, inviando anche la benedizione da parte di Papa Francesco. “Non ci speravamo più di tanto – dice Raimondi – riceveranno migliaia di lettere quindi siamo davvero commossi. Forse quest'anno potremo passare un Natale come non capitava da anni e spero di poter tornare a lavorare come facevo prima e smettere di dover sopravvivere. Il nostro cuore è pieno di gioia".

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