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Cronaca

I palermitani con la colla sulle mani, la "banda dell'Attak" fermata prima del colpo in banca

Era tutto pronto per mettere a segno una rapina all'Ubi di Busto Arsizio, in Lombardia, ma ad attenderli c'erano gli agenti in borghese. Quattro le persone arrestate. Gaspare Aruta ritenuto la mente: "Chiede e ottiene persone che arrivano da Palermo soltanto per fare le rapine"

I due trasfertisti erano arrivati e operativi. Il travestimento era curato nei minimi dettagli, come da copione. E le mani erano "modificate" per non lasciare tracce. Sulla carta, era tutto pronto per mettere a segno il colpo studiato. Purtroppo per loro, però, ad attenderli c'erano già gli investigatori, che li hanno battuti sul tempo e bloccati. Quattro uomini, tutti palermitani, sono stati arrestati stamattina dalla Squadra Mobile di Milano, guidata da Marco Calì, con l'accusa di tentata rapina. Il gruppo è stato bloccato mentre cercava di entrare nell'Ubi banca di corso Italia a Busto Arsizio verso le 11.50, quando all'interno della filiale c'erano circa trenta persone, tra clienti e dipendenti. 

Video | Uno dei rapinatori "placcato" dalla polizia

Chi sono i rapinatori arrestati

In manette sono finiti Gaspare Aruta, 43enne domiciliato a Rozzano con precedenti per truffa e ritenuto la mente del gruppo; Massimiliano Billeci, 47 anni e anche lui precedenti per truffe; Costantino Abbate, 35enne che vive a Palermo e nel curriculum criminale ha un passato fatto di rapine e stupefacenti e Marco Pasca, trentuno anni e già finito in cella per rapina in banca proprio in Sicilia. 

Gli agenti della sezione anti rapine, coordinati dal dirigente Francesco Giustolisi, da qualche mese stanno indagando su alcune rapine commesse a Milano - soprattutto le due, molto simili tra loro, all'Ubi di via Washington - che hanno fatto accendere i riflettori proprio su Aruta. Uno che - per usare le parole dei poliziotti - "chiede e ottiene persone che arrivano da Palermo soltanto per fare le rapine". E in effetti nei giorni scorsi a Milano sono arrivati Pasca e Abbate, un segnale che gli investigatori hanno subito colto capendo che il colpo era ormai imminente. 

Fermati dall'agente al bancomat

Così, gli investigatori hanno continuato a monitorare ogni movimento del 43enne e martedì mattina hanno visto che la sua auto stava andando verso Busto Arsizio. I poliziotti hanno intuito che l'obiettivo era l'Ubi e due agenti in borghese si sono fermati allo sportello Atm fingendo di dover prelevare. Il primo a entrare nell'istituto di credito è stato Abbate, che è stato "placcato" e immobilizzato. La stessa sorte è toccata anche agli altri due già scesi dall'auto, mentre Billeci è stato arrestato dopo una breve fuga in macchina. 

L'Attak sulle mani

I tre rapinatori pronti a entrare in azione avevano una parrucca in testa, occhiali da sole, taglierino in tasca e - particolare non da poco - le mani ricoperte di colla. "Così - ha spiegato Marco Calì - non avrebbero lasciato impronte e soprattutto avevano evitato di indossare i guanti in lattice per non allarmare i cassieri". Addosso gli agenti gli hanno trovato anche fascette da elettricista che, verosimilmente, avrebbero usato per legare gli ostaggi e aspettare l'apertura delle casse temporizzate, in cui c'erano in totale 120 mila euro.  

Il potenziale bottino, la banca scelta e il "film" della rapina ricordano molto da vicino i due blitz all'Ubi di luglio e agosto scorso a Milano. La firma sui colpi, evidentemente, potrebbe essere la stessa. 

(Fonte: MilanoToday)

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