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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ospedale dei Bambini, muore a 5 anni per una polmonite: negativo il tampone Coronavirus

La bambina è arrivata da Caltanissetta con problemi respiratori e forti dolori nella zona toracica. La piccola è deceduta al reparto di malattie infettive. Dopo un primo test non sarebbe stato evidenziato contagio da Covid-19

Morta a soli 5 anni all'ospedale Di Cristina. Una bambina è deceduta stanotte nel reparto di Malattie infettive pediatriche dopo un primo ricovero al Sant’Elia di Caltanissetta e il trasferimento disposto dai medici della struttura nissena. Ieri sera i genitori hanno accompagnato la piccola in ospedale riferendo dei suoi problemi respiratori e di alcuni forti dolori nella zona toracica. I primi esami avrebbero evidenziato una grave polmonite che avrebbe messo subito in allarme i medici che, dopo un rapido giro di consultazioni, hanno richiesto al 118 di portare la bambina all’ospedale pediatrico palermitano. Durante quei momenti concitati è stato eseguito un primo tampone per il Coronavirus che dopo il periodo di coltivazione avrebbe dato esito negativo.

A confermarlo sia il direttore generale Roberto Colletti che l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza: “Non si tratta di Coronavirus ma si attende ancora la relazione”. Con ogni probabilità il test sarà ripetuto per fugare ogni dubbio. Pochi giorni fa un altro bambino, arrivato da Marsala, è stato ricoverato al Di Cristina ed è stato sottoposto a lunghi accertamenti per verificare un suo eventuale contagio.

Il terzo tampone infatti avrebbe dato un “positivo sbiadito” mettendo in allarme il personale. “Il direttore generale - ha spiegato l’assessore Razza - mi ha assicurato che il piccolo paziente ha avuto contatti con due infermieri e un medico per i quali sono stati eseguiti i tamponi. In quel momento c’erano tre pazienti nella Cardiologia pediatrica ma ognuno si trovava nella sua stanza”.

Anche per loro tre, dopo l’iniziale preoccupazione, è arrivato il responso. “Sono negativi”, conclude il dottore Colletti. Data la situazione d’emergenza i sindacati tornano a chiedere maggiori tutele per medici, infermieri e operatori alle prese con la cronica penuria dei dispositivi di protezione individuale necessari per non diffondere il virus in ospedale e non portarlo a casa dalle proprie famiglie. Disposto l'esame autoptico per chiarire le cause del decesso.

“Constatato l’aggravarsi della situazione chiediamo - si legge in una congiunta di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursing Up e Nursind - di effettuare i test di laboratorio (tamponi) a tutto il personale sanitario, prevedendone anche la ripetizione nel tempo; una programmazione di sedute giornaliere per l’effettuazione di tamponi ai dipendenti, iniziando prioritariamente da tutti gli operatori dedicati alle unita operative Covid-19 e da tutti coloro che vengono in contatto con pazienti positivi o sospetti; di dotare tutto il personale sanitario, nessuno escluso e tutto il personale che per svariati motivi è costretto, a recarsi nelle varie unità operative (personale di pulizia, operatori tecnici e consulenti vari), dei dispositivi di protezione conformi ai vari decreti che si sono succeduti nelle ultime settimane e al protocollo sicurezza e prevenzione; di mettere a conoscenza i sindacati sul numero di mascherine in arrivo, distinguendole per tipo, sul numero di tute e occhiali e visiere protettive. Tutto ciò a salvaguardia di tutto il personale sanitario che proprio in questo momento viene additato da numerosi ‘sciacalli’ che istigano i pazienti ad esporre eventuale denuncia contro il personale sanitario per eventuali contagi procurati”.

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