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Cronaca Bagheria

"Contatti con la cosca mafiosa Bagheria mentre è ai domiciliari", boss torna in carcere

Giovanni Pietro Flamia è stato condotto al Pagliarelli. Il provvedimento scaturisce da una serie di violazioni degli obblighi a cui era tenuto. Per gli inquirenti "è esponente di spicco della cosca e punto di riferimento per le estorsioni"

Era ai domiciliari ma, violando tutte le prescrizioni, continuava ad avere contatti con i boss. Per questo motivo la polizia ha portato in carcere Giovanni Pietro Flamia, palermitano di 64 anni ma residente a Bagheria ritenuto "esponente di spicco della cosca" locale. Adesso si trova nel carcere Pagliarelli.

Il provvedimento, spiegano dalla Questura, scaturisce da una serie di violazioni: "Flamia durante i domiciliari, per continuare la sua opera delinquenziale, manteneva saldi i rapporti con soggetti esterni. Flamia è esponente di spicco della cosca mafiosa di Bagheria, anche per la sua appartenenza al famigerato 'gruppo Flamia', da sempre legato alla famiglia Scaduto di Bagheria facente capo all’omonimo boss Giuseppe".

La polizia definisce Flamia "un criminale di lunga data, noto agli organi investigativi fin dagli anni Ottanta" e "annovera condanne per traffico su larga scala di sostanze stupefacenti e negli ultimi anni per estorsione tentata e consumata, aggravate dal metodo mafioso. Flamia è ritenuto un vero e proprio punto di riferimento per un nutrito gruppo di complici, responsabili di molteplici attività estorsive a danno di numerosi commercianti ricadenti all’interno del territorio di competenza della famiglia mafiosa di Bagheria".

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