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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Attentato Berlino: taglia da 100 mila euro su Amri, in carcere a Palermo per 4 anni

Il tunisino ha lasciato il suo Paese sette anni fa ed è sbarcato in Italia dove è finito in manette per aver dato fuoco a una scuola. Lo racconta il padre. Il 24enne era noto alle autorità tedesche: "Contatti diretti con lo Stato islamico"

Continua la caccia al 24enne tunisino sospettato dell'attentato di lunedì scorso a Berlino, noto alle autorità tedesche perchè identificato come un islamista potenzialmente pericoloso. L'uomo, Anis Amri, sul quale è stata posta una taglia di 100 mila euro per chiunque offra informazioni utili al suo arresto, sarebbe stato in carcere per quattro anni all'Ucciardone. La polizia tedesca avverte che il 24enne "potrebbe essere violento e armato". Il suo portafogli e i documenti sono stati rinvenuti sul tir con cui lunedì sera si è scagliato sulla folla di un mercatino di Natale a Berlino, uccidendo 12 persone. Altre 24 persone sono ancora ricoverate in ospedale, 14 delle quali in gravi condizioni. Tra i feriti anche Giuseppe La Grassa, palermitano in viaggio a Berlino con la moglie per festeggiare l'anniversario di nozze. L'uomo non è grave ed è già rientrato in città.

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L'ARRESTO IN ITALIA - Amri aveva lasciato la Tunisia circa sette anni fa e come clandestino era entrato in Italia, dove ha trascorso 4 anni in carcere per un incendio in una scuola: lo ha raccontato il padre, intervistato dalla radio tunisina Mosaique FM. Anis, nato il 22 dicembre 1992, da oltre un anno si era trasferito in Germania ed era rimasto in contatto con i suoi fratelli, ma non con il genitore. Secondo la Bild, la polizia di Berlino lo aveva messo sotto sorveglianza da marzo a settembre. "Quando ho visto la foto di mio fratello sui media, non ho creduto ai miei occhi. Sono sotto choc e non posso credere che sia stato lui a commettere un simile crimine", ha detto Abdelkader Amri, fratello del ricercato. Ma "se fosse vero, merita la condanna. Noi respingiamo il terrorismo e i terroristi e non abbiamo nessuna relazione con i terroristi", ha aggiunto. "Non abbiamo mai avuto l'impressione che ci fosse qualcosa di strano. Ci contattava via Facebook ed era sempre sorridente e gioioso!", ha affermato la sorella Najoua. Il ricercato ha precedenti con la giustizia in Tunisia, dove è ricercato dalla polizia di El Oueslatia e dove è stato condannato per furto aggravato a cinque anni di carcere, secondo fonti della sicurezza locali".

IL PALERMITANO FERITO - Ha una profonda ferita suturata con 25 punti in testa, una frattura allo zigomo e il volto tumefatto. Sua moglie, per una manciata di secondi, non si è trovata nella traiettoria del tir che ha travolto la folla al mercato natalizio di Charlottesburg nell'attentato avvenuto due giorni fa a Berlino. Sono rientrati a casa martedì sera il palermitano Giuseppe La Grassa e la sua compagna Elisabetta Ragno, due trentenni che si trovavano nella capitale tedesca per festeggiare il primo anno di matrimonio. "Siamo vivi per miracolo. Abbiamo sentito il rombo del motore - spiega la donna a PalermoToday - e lo abbiamo visto avvicinarsi a gran velocità. Mio marito è stato colpito dalla parte posteriore del tir, mentre io mi trovavo ancora in una bancarella e stavo pagando due panini. Siamo contenti di essere qui e avere ancora la possibilità di raccontare l’accaduto".


 

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