rotate-mobile
Cronaca Brancaccio / Via Azolino Hazon

Morta per un ascesso, la madre attacca: "I medici hanno trascurato Tania"

Parla la madre di Tania Priolo: "I dottori hanno capito la gravità della situazione quando era troppo tardi". La zia attacca: "L'hanno trattenuta mezza giornata senza controllarla". Disposta l'autopsia, aperta un'inchiesta

Per i genitori della giovane Tania Priolo si è trattato di un caso di malasanità. E adesso chiedono giustizia per quello che inizialmente era un banale ascesso e si è trasformato poi in un'infezione che si è allargata ai polmoni causando la morte della diciottenne. "Hanno sottovalutato la gravità della situazione", spiega la famiglia ripercorrendo le fasi che hanno portato al tragico epilogo. La salma di Tania si trova adesso nella camera mortuaria dell'ospedale Civico e già oggi si potrebbe procedere con l'autopsia. Intanto i carabinieri del Nas hanno sequestrato le cartelle cliniche al Civico, mentre la procura ha aperto un'inchiesta.

Nonostante lo strazio dettato dal momento, la famiglia di Brancaccio cerca di ricostruire con lucidità le varie tappe negli ospedali palermitani. Per loro i medici hanno sottovalutato la patologia. Per i medici, invece, l'ascesso era stato trascurato probabilmente per motivi economici. "Non le ho fatto mancare mai niente - spiega la mamma -. Dopo il fatto siamo stati al Buccheri La Ferla, al Policlinico ed infine al Civico, dove siamo tornati quando era peggiorata. Solo allora hanno deciso di operarla, ma ormai era troppo tardi". La triste storia ha avuto inizio il 19 gennaio, quando il dolore ai denti per Tania era diventato insopportabile, tanto da farle perdere i sensi. Trasportata al Buccheri La Ferla sarebbe stata "sottoposta a terapia. Essendo diminuito il dolore - si legge in una nota della direzione dell'ospedale - è stata dimessa per essere mandata presso il reparto di Odontoiatria del Policlinico".

Lì si sarebbe recata assieme alla madre, due volte, prima di andare al pronto soccorso del Civico il 24 mattina. Dopo una visita e l'ennesimo foglio di dimissioni, Tania e la mamma tornano a casa. Ma la stessa notte a situazione peggiora e inizia la volata nuovamente verso il Civico. Una volta giunte nella struttura le condizioni sono apparse subito gravi ed in seconda rianimazione le è stata diagnosticata una fascite, "un'infezione che dalla bocca si è diffusa fino ai polmoni. I medici - spiegano dall'ospedale - hanno fatto di tutto per salvarla, ma le condizioni si sono aggravate ulteriormente portando al decesso".

"Non è stata portata in ospedale in coma - spiega a PalermoToday Rosa Lauricella, zia della vittima -, aveva soltanto forti dolori alla bocca e stava malissimo. L'hanno trattenuta mezza giornata senza controllarla e le dicevano che si tratta solo di un ascesso. Ma la mamma insisteva spiegando che le faceva male il petto. La notte stessa stava ancora peggio ed è stata portata nuovamente in ospedale. Un'altra dottoressa si è resa conto della gravità della situazione e ha predisposto subito una tac. L'hanno portata in rianimazione - conclude la zia -. Se ne sono accorti dopo 10 ore. Lo avessero fatto prima si sarebbe potuta salvare. Solo dopo è entrata in coma, per 18 giorni. E' una vergogna. Ringraziamo i medici che sanno fare il loro lavoro e hanno tentato di strapparla alla morte".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Morta per un ascesso, la madre attacca: "I medici hanno trascurato Tania"

PalermoToday è in caricamento