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Violenze sessuali su un ragazzino, arrestato un uomo: in casa aveva coca ed eroina

Le manette sono scattata ai polsi di un 38enne che da casa sua, vicino alla stazione centrale, è finito in carcere. La vittima, un bengalese di 15 anni, sarebbe stato adescato a Ballarò e poi indotto a provare gli stupefacenti

L’accusa è una delle più pesanti e infamanti. Avrebbe adescato un ragazzino di 15 anni per poi abusare carnalmente di lui, forse anche grazie all’utilizzo di droghe. Un palermitano di 38 anni, pregiudicato per reati sessuali e stupefacenti, è stato arrestato dai poliziotti della Squadra Mobile per violenza sessuale aggravata dall'uso di armi e stupefacenti e detenzione di droga. Gli agenti sono andati ad ammanettarlo ieri mattina, nell’abitazione dove viveva insieme alla madre, non lontano dalla stazione centrale. Una storia venuta fuori solo dopo che il giovane ha trovato il coraggio di aprirsi e raccontare tutto.

La vittima, un giovane bengalese che chiameremo Mirko per tutelarne la privacy, sarebbe stato fermato casualmente per strada. Il suo aguzzino, cui daremo invece il nome di fantasia Roberto, lo avrebbe circuito tra i vicoli di Ballarò e della Vucciria, dove gli era capitato di incontrarlo in più occasioni. All’uscita da scuola, nella zona dei pub vicina ai mercati storici mentre passeggiava con qualche suo amichetto, alla fermata del bus. Prima quattro chiacchiere, poi l’invito a bere una birra o una Coca cola insieme, magari facendo anche due tiri da una canna. Infine la proposta di andare a vedere casa dell’uomo.

In quella che sarebbe poi diventata la sua trappola, secondo quanto ricostruito della Procura, l’uomo avrebbe consumato anche droghe pesanti in presenza del ragazzino, incuriosito e probabilmente anche un po’ spaventato da ciò che vedeva. Il giovane bengalese, invogliato a provare, avrebbe anche assaggiato dell’erba. Un paio di tiri e forse anche dell’altro. Tutta roba di cui non aveva mai sentito parlare alla sua giovane età. A quel punto Roberto, approfittando dello strana confidenza acquisita, usando la superiorità fisica e arrivando a minacciarlo, lo avrebbe indotto a toccarlo. Poi ad avere anche rapporti sessuali.

Un racconto macabro quello della giovane presunta vittima sul quale gli agenti della Squadra Mobile - guidata da Rodolfo Ruperti e dal dirigente della sezione Minori e Reati sessuali Rosaria Maida - hanno trovato riscontri. Le indagini, coordinate dal sostituto Chiara Capoluongo e dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, sono avanzate rapidamente e hanno portato all’arresto del trentottenne, rinchiusi adesso al carcere Pagliarelli in attesa del processo.

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