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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Minacce di morte su Whatsapp e foto col cappio: tormenta l'ex moglie, arrestato stalker

Lancio di oggetti davanti ai figli piccoli, poi l'auto danneggiata e gli inseguimenti sotto casa: con l'accusa di maltrattamenti e atti persecutori la polizia ha arrestato un disoccupato di 46 anni. Nel mirino anche il nuovo compagno della donna

Avrebbe tormentato la sua ex moglie e il suo nuovo compagno. Con l'accusa di maltrattamenti e atti persecutori la polizia ha arrestato un disoccupato palermitano di 46 anni (T.M. le iniziali). Gli agenti appartenenti al commissariato Oreto-Stazione hanno così eseguito un’ordinanza emessa dal Gip presso Il Tribunale di Palermo che ha disposto i domiciliari.

"Tutto è iniziato lo scorso giugno - raccontano dalla questura - quando una donna si è presentata al commissariato di via Roma per denunciare l’ex coniuge per rivelare le violenze domestiche subite. La signora ha raccontato di continue minacce di morte, in più occasioni anche con l’uso di un coltello, di lesioni subite dal lancio di oggetti, anche in presenza dei figli minori. Dopo la separazione infatti l’ex marito l'avrebbe tempestata di messaggi minacciosi dal tenore molto grave, tramite Facebook e Whatsapp. In uno di questi avrebbe addirittura messo come sfondo un cappio appeso in una stanza e messaggi audio con cui minacciava l’ex moglie di poterla colpire in qualsiasi momento, se avesse voluto".

Nell'escalation di violenza, al culmine dell'ennesima lite, l'uomo avrebbe danneggiato l'auto della vittima, dopo averla inseguita sotto casa, dove era riuscita a trovare rifugio. "Le meticolose indagini avviate dagli investigatori hanno consentito di confermare  quanto raccontato dalla donna, così è scattato l'arresto - hanno aggiunto dalla questura -. Sul fronte del contrasto alla violenza di genere, la polizia ha avviato già da qualche anno  una campagna di sensibilizzazione, denominata 'Questo non è amore'. Il progetto, oltre ad avere la valenza di una campagna informativa (con diverse iniziative come incontri nelle scuole e manifestazioni nelle piazze, dove vengono collocati dei camper della polizia con all’interno una equipe di persone specializzate) è volto principalmente a incentivare le donne, vittime di abusi e violenza, a rompere il muro del silenzio e denunciare i loro carnefici". 

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