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Caos Confcommercio: Albanese si dimette, i consiglieri lamentano "un gioco al massacro"

Dopo l'arresto di Roberto Helg l'Ente è stato travolto da aspre polemiche. L'ultimo scontro in queste ore: il presidente facente funzioni annuncia di lasciare l'incarico in risposta all'ipotesi del commissariamento

Acque agitate nei corridoi della Camera di Commercio di Palermo. Dopo l'arresto dell'ormai ex presidente Roberto Helg, sorpreso mentre intascava una mazzetta, l'Ente è stato travolto da aspre polemiche. L'ultimo scontro in queste ore, con l'annuncio di dimissioni da parte del presidente facente funzioni Albanese in risposta all'ipotesi di un commissario.

Helg negli anni era diventato uno dei volti simbolo della Sicilia onesta e si era fatto promotore di numerose iniziative in nome della legalità. Con il suo arresto, si è generato un vero e proprio terremoto che ha interessato sia la Gesap (di cui era vicepresidente) sia l'ente camerale. Sul fronte dello scalo, gli inquirenti vogliono vederci chiaro sugli appalti e le consulenze affidate negli anni, su quello di Confcommercio invece la strada voluta dalla Regione è quella del commissariamento. Palazzo d'Orleans ha infatti "avviato un'attività ispettiva a 360 gradi e l'incaricato dell'ispezione è un dirigente interno dell'amministrazione regionale che dovrà fornire con urgenza una relazione dettagliata utile per il commissariamento".

Oggi la reazione. Alessandro Albanese (nella foto a destra), presidente facente funzioni della Camera di Commercio e numero uno di Confindustria nel capoluogo, ha annunciato le dimissioni sue e degli altri rappresentanti di Confindustria da componenti del Consiglio della Camera di Commercio. "E' un'indicazione voluta da tutta Confindustria a seguito dei fatti gravissimi che sono accaduti e che noi abbiamo subito condannato. Siamo sette - ha aggiunto - e ci dimettiamo, non siamo barricati sulle poltrone ne' vogliamo dare questa sensazione. Vogliamo far emergere le motivazioni della nostra decisione: il paventato commissariamento, che quasi tutte le forze politiche hanno richiesto, sarebbe fuori dalle regole e senza legittimità". "Le norme - ha proseguito - prevedono motivazioni specifiche per cui si può commissariare la Camera di commercio. Queste motivazioni non sono mai arrivate ma sono arrivate voci per le quali non possiamo più stare zitti. Ci sono pressioni forti ma un commissariamento politico non esiste, non lo accettiamo, non siamo barricati sulle poltrone. Siamo degli imprenditori seri, per questo motivo sbattiamo la porta e ci dimettiamo prima".

albanese-alessandro-2"Nella stanza di Helg - ha poi spiegato Albanese - abbiamo trovato delle carte su tutto quello che riguarda la privatizzazione di Gesap: non posso aggiungere altro ma noi non ci tireremo indietro, vogliamo vederci chiaro sulla vendita, anzi, sulla svendita della Gesap. Per questo, come ultimo atto della Giunta camerale, abbiamo dato mandato al segretario generale di mandare tutte le carte in Procura. Vorremmo che il presidente della Regione Rosario Crocetta vigilasse su ciò che sta accadendo, e sulla privatizzazione della Gesap. Ci appelliamo al presidente della Regione affichè su questa ipotesi indaghi immediatamente e se dovesse arrivare un commissario si mettano in campo tutte le procedure per ricostruire un ordine Camerale. Noi non chiederemo un commissario, non so se mai arriverà ma, se dovesse accadere, non faremo per questo un ricorso al Tar".

Solo poco prima i consiglieri camerali espressione di Confcommercio Palermo avevano inviato una nota in cui chiedevano proprio ad Albanese "una riunione urgente del Consiglio camerale perché vengano unitariamente decise le azioni da intraprendere a difesa dell'Istituzione e della sua autonomia. L'Ente Camerale travolto dall’ignominia per atti gravissimi commessi da singole persone, non ne è stato minimamente sfiorato".

Per i consiglieri "La buona gestione garantita dal segretario generale Genco, dai dirigenti, funzionari e dipendenti e dai molti consiglieri che tanto impegno hanno messo nel loro quotidiano lavoro i consente di affermare che la Camera di Commercio di Palermo è la casa delle imprese che crea sviluppo nella legalità. Non si comprende a chi giovi questo gioco al massacro di una istituzione come la Camera di Commercio di Palermo che da sempre è stata al servizio delle imprese e del territorio e ci si augura che non venga messo in discussione l'importante lavoro fin qui svolto".

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