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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Hanno stuprato una minorenne dopo serata in discoteca": arrestati 2 ragazzi

La polizia ha identificato i presunti responsabili dell'episodio, denunciato dalla vittima circa due mesi dopo. I carnefici, dopo essersi conquistati la sua fiducia, l'hanno portata in un luogo appartato e violentata in auto. Poi le hanno chiesto anche l'amicizia su Facebook

Stuprata da due ragazzi al termine di una serata in discoteca. La polizia ha identificato e arrestato due giovani palermitani incensurati, F.C. (19 anni) e C.F. (20), accusati del reato di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una minorenne. La vittima, che non conosceva i suoi carnefici, si trovava in un noto locale palermitano. Avendo perso di vista la propria comitiva aveva accettato di farsi dare un passaggio dai due ragazzi, che con qualche chiacchiera e poche battute erano riusciti a guadagnarsi la sua fiducia. Al termine delle indagini è stata eseguita l'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti dei violentatori.

A svolgere le investigazioni gli agenti di polizia della sezione "reati sessuali e in danno di minori" della Squadra Mobile, mentre il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip del Tribunale di Palermo Vittorio Anania, su richiesta del pm Ennio Petrigni. L'episodio incriminato risale a circa due mesi fa, ma la vittima ha trovato il coraggio di raccontare il suo trauma dopo tempo, scrivendo un'accorata lettera ai propri genitori. Al termine di quella serata la ragazza, forse per colpa di qualche bicchiere di troppo, era salita nell'auto dei suoi carnefici. Poi è stata condotta in un luogo appartato e lì, direttamente nell'auto, è stata violentata brutalmente. "Una volta riaccompagnata a casa, la minorenne - spiegano dalla Questura - ha covato un senso di frustrazione e colpa che spesso rovescia la reale prospettiva tra vittima e carnefice. Questo sentimento ha paralizzato la ragazza, incapace di comunicare ai suoi genitori il suo malessere".

Per superare ogni inibizione, la ragazza ha scritto un missiva indirizzata al padre e alla madre per raccontare quanto accaduto. Poi i contatti con i poliziotti della Squadra mobile, i quali hanno subito avviato le indagini. Così è stato possibile scoprire che uno dei violentatori, il giorno dopo la violenza, aveva aggiunto su Facebbok la vittima, "probabilmente - aggiungono dalla Questura - allo scopo di plagiarla, deformare la realtà e convincerla che quanto accaduto fosse un atto consenziente". La ragazza, sostenuta dai genitori, ha deciso ugualmente di denunciare l'accaduto ribadendo con fermezza le sue accuse davanti a forze dell'ordine, psicologo e consulente tecnico del pm.

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