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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Trabia

Giro di prostituzione dietro centri massaggi e profili Facebook, tre arresti nel Palermitano

I carabinieri hanno eseguito tre misure cautelari tra Cerda, Montemaggiore Belsito e Trabia. Una delle donne avrebbe "chiesto" a un cliente 700 euro minacciandolo di raccontare tutto alla moglie

Donne del Palermitano e dell’est Europa messe "in vendita" per allietare i clienti, tra appartamenti e stanze d’albergo, e profili Facebook per pubblicizzare dei falsi "centri massaggi". I carabinieri hanno indagato per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione due uomini di Montemaggiore Belsito, il 64enne Vincenzo Scaccia (nella foto a destra) e il 50enne D.R., e la 31enne Giovanna Guagenti, originaria di Trabia ma residente a San Nicola l’Arena. Quest’ultima avrebbe anche costretto un cliente a consegnargli 700 euro minacciando di raccontare il suo vizietto alla moglie.

vincenzo scaccia-2L’indagine è scattata nel 2015 ha fatto luce su un fiorente giro di prostituzione nei comuni di Cerda, Montemaggiore Belsito e Trabia. Scaccia, finito ai domiciliari con braccialetto elettronico, avrebbe fatto lavorare una ragazza di nazionalità romena e di una donna del luogo, procurando loro i clienti, individuando i luoghi dove far svolgere gli incontri e percependo una percentuale sugli incassi. "Scaccia avrebbe anche una pistola - spiegano dal Comando provinciale - detenuta abusivamente, che ha mostrato ad una delle due prostitute che voleva ribellarsi. In casa sono stati trovati pallottole calibro 38". Per questo il cinquantenne è stato anche indagato per detenzione abusiva di armi ed estorsione.

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per D.R. che - secondo i carabinieri - è risultato essere in affari con Scaccia. Avrebbe sfruttato due prostitute dell’hinterland accompagnandole agli incontri con i clienti che lo stesso cinquantenne contattava, organizzandone la trasferta presso la sua "base logistica". Gli incontri avvenivano in diverse località, tra le abitazioni degli stessi clienti e alcuni alberghi del comprensorio madonita. Per Guagenti è invece scattato il divieto di dimora. La donna, come hanno accertato i militari, svolgeva attività di prostituzione presso un "centro massaggi" da lei gestito.

Aveva creato un profilo sui social network per pubblicizzare il centro massaggi e avrebbe consentito ad altre ragazze di prostituirsi con i diversi clienti, percependo parte del compenso per il suo lavoro di mediazione. La donna avrebbe anche costretto un cliente a consegnargli 700 euro, terrorizzandolo con l’idea di raccontare tutto alla moglie e sostenere di essere stata messa incinta da lui. Stessa sorte toccata ad altro cliente, ma in questo caso le somme sarebbero risultate più modeste. I carabinieri hanno eseguito dunque le tre misure cautelari in attesa dell'inizio del processo.

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