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Visite ospedaliere pagate in nero: arrestati medico e caposala

In manette un professionista dell'azienda "Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello-Cto" e la sua assistente, caposala di Pneumologia, che fungeva da "centro di prenotazione". Convincevano i pazienti con i vantaggi offerti dal servizio "alternativo"

Effettuava le visite durante l'orario di lavoro in ospedale, ma si faceva pagare "in nero". La guardia di finanza ha arrestato in flagranza di reato un professionista, Giuseppe Arcoleo - dirigente medico dell'Azienda ospedaliera "Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello-Cto" - e la sua assistente Concetta Conte, caposala presso il reparto di Pneumologia I. L'accusa è di essersi appropriati di somme di denaro spettanti all'ospedale. Il medico infatti era regolarmente autorizzato ad esercitare la professione all'interno della struttura ospedaliera con le attrezzature dalla stessa.

Per questo tipo di attività la legge prevede tra gli obblighi, quello di esercitare al di fuori dell'orario di lavoro ospedaliero, e di non riscuotere direttamente il compenso dai pazienti. Le indagini, dirette dalla Procura di Palermo, e durate circa 2 mesi, hanno rivelato l'esistenza di un canale alternativo a quello ospedaliero, il cui perno era rappresentato dall'assistente dello specialista che fungeva da vero e proprio "centro di prenotazione": era infatti lei ad occuparsi di ricevere le telefonate dei pazienti, di combinare gli appuntamenti e, in alcuni casi, di provvedere direttamente a contattare vecchi pazienti sollecitando visite di "controllo".

Era sempre compito dell'assistente quello di incassare il denaro, e di illustrare ai "nuovi" pazienti il meccanismo che, comunque, veniva sempre presentato come economicamente più vantaggioso rispetto a quello ordinario. In un solo mese il medico ha visitato numerosi pazienti. In questo modo, quanto elargito dai clienti non solo è stato illegittimamente sottratto all'ospedale, ma anche alla tassazione in quanto incassato "in nero". Il medico e l'assistente sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto.

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