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Cronaca

Turisti narcotizzati e derubati nel sonno nei b&b, sgominata la "banda di Diabolik"

Tre le persone arrestate dalla polizia (un quarto è ricercato): sono accusati di aver messo a segno 16 colpi. Irruzioni in case vacanze, appartamenti privati e chiese: i ladri portavano via zaini, telefoni, portafogli. Le vittime si svegliavano in uno stato confusionale

Ladri senza scrupoli che non risparmiavano niente e nessuno: appartamenti, case vacanze, b&b e anche chiese. In alcuni casi, secondo gli investigatori, narcotizzando le vittime nel sonno per evitare risvegli amari. Sono almeno sedici gli episodi tra furti e rapine attribuiti a quattro uomini destinatari di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere. Si tratta del ghanese Abdul Rauf Mohammed (33 anni), del tunisino Ahmed Hamzaoui (26, conosciuto come “Diabolik”) e del palermitano Carlo Catalano (33, agli arresti domiciliari). Ricercato dalla polizia un quarto complice.

Il lavoro degli investigatori del commissariato Oreto-Stazione hanno ricostruito quattro rapine a passanti, dodici furti e due episodi di ricettazione, tutti risalente all’estate scorsa, quando la città pullulava di turisti arrivati a Palermo per conoscere la “Capitale della cultura”. “La tecnica dei furti - spiegano dalla Questura - aveva causato un certo allarme in quanto i soggetti erano soliti entrare nottetempo nelle stanze di b&b e appartamenti privati, arrampicandosi dall’esterno, rubando telefonini e portafogli mentre le ignare vittime dormivano”.

I ladri si arrampicano su per le grondaie | VIDEO

In un caso, quello di un bed & breakfast nella zona di via Roma, la banda avrebbe esposto le vittime a dei farmaci ipnoinducenti. I turisti “al loro risveglio, oltre ad accorgersi del furto di vario materiale dalla loro stanza, avevano accusato uno stato confusionale, tipico dell’inalazione di certe sostanze”, spiegano dalla polizia. Se da un lato prendevano solitamente di mira appartamenti privati e strutture ricettive, i ladri non disdegnavano le chiese del centro storico. In alcuni casi si sono impossessati di “zaini, oggetti sacri e perfino le offerte”. Una circostanza che viene considerata un’aggravante sotto il profilo penale.

Ai fini della ricostruzione degli episodi sono risultate determinanti le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza e le minuziose descrizioni fornite dalle vittime con le loro denunce. Oltre ai pedinamenti e agli appostamenti ad opera dai poliziotti che hanno permesso di rintracciare gli indagati, alcuni dei quali - nel caso dei tre extracomunitari - non avevano una casa e dormivano in ripari di fortuna. Ad agosto scorso la polizia aveva perquisito il magazzino di un appartamento in cui veniva custodita la merce recuperata durante i vari raid.

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