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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Bonagia

Chiedono prestito con documenti falsi, due arresti tra i tavolini di un bar

Il titolare di una società finanziaria si è rivolto alla polizia che ha concordato un appuntamento a Bonagia fra lui e i truffatori. Gli agenti si sono seduti vicino a loro, hanno atteso le firme sul contratto e poi sono entrati in azione. Un'altra persona denunciata per truffa

Carte d’identità, tessere sanitarie e patenti false per chiedere un prestito a una società finanziaria. La polizia ha arrestato il 53enne D.F.R. e il 52enne G.E. per il reato di possesso e fabbricazione di documenti falsi. Per loro e per un altro 53enne, B.M., è scattata anche una denuncia per truffa. Sono stati bloccati dopo un incontro fra loro e il titolare della società, che aveva concordato con gli investigatori un appuntamento in un bar a Bonagia.

L’arresto è il frutto delle indagini degli agenti del commissariato Libertà che avevano raccolto la denuncia di un imprenditore relativa a un “possibile tentativo di truffa da parte di alcuni individui che - ricostruisce la Questura - si sono presentati nella filale della società con documenti verosimilmente falsi per chieder l’erogazione di un prestito”. Per portare a termine il piano avrebbe infatti utilizzato carte d’identità con le loro foto ma che riportavano i dati di persone realmente esistenti.

Raccolte le prime informazioni i poliziotti hanno preso accordi con il titolare della società finanziaria affinché incontrasse i potenziali truffatori in un bar. Loro, vestiti in borghese, si sarebbero seduti in un tavolino vicino ascoltando con con discrezione i loro dialoghi. “Hanno atteso - spiegano dalla Questura - che si incontrassero e che si concretizzare la truffa attraverso la stipula di un contratto di finanziamento da 46 mila euro”. Concluso l’affare uno dei truffatori si è allontanato per raggiungere i complici che lo attendevano a bordo di un’auto. Quindi il blitz.

“I tre sono stati fermati e perquisiti. G.E. - concludono dalla polizia - aveva una carta d’identità, una patente e una tessera sanitaria, tutti intestati ad altra persona ma riportanti la sua foto. Addosso a D.F.R. è stato invenuto un altro documento intestato ad altra persona ma con la foto di G.E., una carta di credito, la fotocopia di una carta d’identità e una tessera sanitaria intestati ad altra persona nonché due chiavette Usb contenenti i file di altri documenti falsi. B.M. aveva invece due telefoni cellulari che sono stati sequestrati”.

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